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Depuratore, Acquambiente:
“Il sito scelto con tutti gli enti”

LA BATTAGLIA DI CASTELFIDARDO - Giuliano Falappa, vice presidente della società che investirà sul potenziamento dell'impianto di Villa Poticcio replica alla Fondazione Ferretti. L'istituzione ambientalista chiede di realizzare l'opera altrove e non sull'area dove il generale Cialdini sconfisse le truppe pontificie

La mappa disegnata dalla fondazione Ferretti per dimostrare come il progetto del depuratore si sovrapponga all’area della battaglia, luogo tutelato dalla legge regionale 5/2010

Sul progetto di ampliamento dell’impianto di Villa Poticcio di Castelfidardo, Acquambiente Marche ha seguito tutto l’iter previsto per legge per una durata di oltre un anno. In tutto questo tempo non sono pervenute segnalazioni ne’ da parte della Fondazione Ferretti ne’ da Italia Nostra. La nostra società vorrebbe precisare inoltre che l’area individuata è stata scelta di concerto con diversi enti tra cui la Regione, l’Ato ed i Comuni interessati”. Una replica composta, sintetica ma puntuale nei contenuti, quella che il vice presidente di Acquambiente Marche, l’ingegnere Giuliano Falappa, rilascia dopo la mobilitazione della Fondazione Duca Ferretti e l’associazione Italia Nostra.

Le due associazioni ambientaliste considerano invasivo il progetto di ampliamento dell’impianto di Villa Poticcio perché sconfinerebbe, secondo le cartine storiche, sull’area dove il generale Cialdini, nel 1860 sconfisse le truppe pontificie. Un sito oggi protetto e vincolato da una legge regionale del 2010. Di fatto, però, per completare l’iter autorizzativo per la nuova opera manca soltanto il via libera del consiglio comunale alla variante urbanistica dell’area oggi classificata come agricola. Molti dei Comuni interessati ad allacciare ulteriori utenze al depuratore, tra l’altro, hanno già portato le nuove condotte fino a Villa Poticcio. Il problema, insomma, è spinoso e tutte le parti chiamate in causa si sentono responsabilizzate a risolverlo con un occhio attento a contemperare le esigenze sia di Acquambiente Marche che ha investito risorse economiche sul potenziamento del depuratore, sia delle due istituzioni ambientaliste e culturali.

L’ossario sacrario di Castelfidardo

Il caso è già sulla scrivania del sindaco Roberto Ascani che, insieme all’assessore Romina Calvani e ai tecnici del Comune di Castelfidardo, lo sta analizzando. Inoltre il presidente della Commissione Urbanistica, Mirco Soprani, ha convocato per martedì prossimo i colleghi consiglieri che ne fanno parte. Per sensibilizzare gli enti superiori ed esporre le proprie ragioni, invece, il presidente della Fondazione Ferretti, Eugenio Paoloni, incontrerà l’assessore regionale Moreno Pieroni il 30 gennaio e il 1 febbraio i funzionari della Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici delle Marche. La prossima settimana, insomma, sarà ricca di appuntamenti, importanti per delineare i passaggi futuri della vicenda.

(m.p.c.)

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