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Parco del Conero in rosso :
“Stipendi e attività sono a rischio”

ANCONA - Per l'ente il 2017 sarà l'anno del gratis. Il neo presidente Gilberto Stacchiotti avvisa: "Pochi fondi regionali, zero investimenti. Ci arrangiamo con il progetto adotta un sentiero. La segnaletica? Regalata da un artigiano"

Uno scorcio dal Parco del Conero

Il presidente del Parco, Gilberto Stacchiotti

di Giampaolo Milzi

Il Parco del Conero come Cenerentola verde, abbandonata a se stessa, a far le pulizie di casa in totale autonomia, e con pochi spiccioli nel salvadanaio. Quanto alla Regione Marche, le calza a pennello il ruolo della “matrigna”, traducendo dal “diplomatichese” cosa ne pensa Gilberto Stacchiotti, Ambientalista da una vita e neo presidente dell’ente Parco da martedì scorso: “Con la Regione abbiamo da tempo difficoltà oggettive e riconosciute di tipo economico”. Tanto che se la situazione di liquidità dell’ente Parco non migliorerà nei prossimi mesi, “inizio ad avere qualche preoccupazione per assicurare lo stipendio ai nostri otto dipendenti dopo l’estate”, ai quali si aggiunge la collaboratrice esterna responsabile della comunicazione. “Fino ad ora chi ha gestito questa splendida area protetta, ricca di potenzialità d’attrazione turistica non del tutto sfruttate, ha fatto miracoli, tanto che siamo riusciti a chiudere bene il bilancio 2016. – continua Stacchiotti – Ma il 2017 sarà l’anno del gratis”. In che senso? “Siamo un’ottima squadra e, a cominciare da me, che sono da poco andato in pensione e sto tutti i giorni in sede, daremo più del massimo per tirare avanti al meglio, contando anche su collaborazioni e appoggi della società civile, dell’associazionismo”.
Già, “l’anno del gratis”, perché il piatto delle risorse piange a dirotto. La Regione ha approvato un bilancio di previsione per il 2017 che stanzia una prima tranche pari a circa 1 milione e 200mila euro per tutte le 10 aree protette delle Marche (4 Parchi regionali e 6 Riserve), al Parco del Conero spettano appena 400mila euro. Questa prima tranche dovrebbe far parte – secondo quanto stabilito dalla stessa Regione – di un finanziamento complessivo di 2milioni e 100mila euro per tutto il comparto territoriale tutelato, soldi considerati “incomprimibili”, cioè vincolati al pagamento del personale delle citate 10 aree. Sulla carta, si attendono quindi altri 900mila euro da ripartire.
Stacchiotti: “Per adesso aspettiamo i 400mila euro, su cui contiamo, poi speriamo che la Regione trovi i fondi per coprire il secondo stanziamento di 900mila, che dovrebbe fruttare al Parco del Conero altri 200-250mila euro. Ma tira una brutta aria, c’è l’emergenza terremoto, che assorbe molti fondi regionali, e sarà un anno difficile per tutti, anche e soprattutto per i Parchi”. Che dovranno rassegnarsi a resistere per assicurare l’ordinaria amministrazione, senza poter effettuare alcun investimento.
Ma come si articolerà “l’anno del gratis”, o la “fase transitoria di questa prima parte dell’anno”, sempre per citare il presidente Stacchiotti? Un aiutino complessivo di 50-60mila euro è atteso dai Comuni di Ancona, Camerano e Sirolo, che assieme a Regione Marche, Provincia di Ancona, mondo dell’agricoltura e mondo ambientalista gestiscono l’ente Parco del Conero. “Il resto è una sfida, che accettiamo con coraggio e massimo impegno”, annuncia Stacchiotti, che si ritrova a capo di un nuovo direttivo ridotto, composto dalla vicepresidente Fabia Buglioni (rappresentante per i sindaci e la Provincia), dal professor Edoardo Biondi, del Dipartimento di Scienze ambientali e delle Produzioni vegetali della facoltà di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche (nominato dalla Regione) e da Federico Clementi, della Coldiretti (espressione delle associazioni di agricoltori). Direttivo ridotto (con Stacchiotti, quattro componenti) perché Lanfranco Giacchetti (l’altro rappresentante degli enti locali) si è dimesso, e sarà sostituito non prima di ottobre. Quando ci sarà il rinnovo di tutto il direttivo, con cariche di durata quinquennale.
“Fase transitoria emergenziale” e “anno del gratis” significano quindi anche e soprattutto “arte d’arrangiarsi”. Virtuosamente. Ecco perché. L’ente Parco ha modificato il suo regolamento in modo da poter acquisire donazioni. E ancora. Non ci sono quattrini per migliorare lo stato semi-disastrato dei sentieri dell’area protetta? L’ente rilancia il progetto “Adotta un sentiero”, avviato già a fine 2016, rivolto a privati e associazioni. Un’iniziativa che ha dato come primo risultato (ma ci sono altre manifestazioni d’interesse) la convenzione pilota stipulata con l’associazione “Il Corbezzolo” (che gestisce un agriturismo e un maneggio) per la totale risistemazione de “L’anello della Pecorara – sentiero n°15, che dalla strada Provinciale, zona Massignano, scende tra i monti Larciano e Colombo: l’ente Parco stende il progetto, “Il Corbezzolo” si accolla i costi dei lavori. Per il resto della rete viottoli, l’ente può contare su un gruzzoletto di risparmi di appena qualche migliaio di euro. Buone notizie per targhe e cartellonistica per l’orientamento e le indicazioni sulle valenze ecologiche delle varie zone del Parco: posizionati 50 nuovi cartelli realizzati da un artigiano a sue spese e donati all’ente (ma alcuni sono già stati divelti dai soliti vandali). Buone notizie anche per il risarcimento dei danni causati dai cinghiali: velocizzata l’istruttoria, siamo già in fase di erogazione, per un ammontare di 15mila euro.

La segnaletica danneggiata nei giorni scorsi

Investimenti zero, fonte di tutt i i problemi. Non c’è un euro per incarichi progettuali esterni? “Progettiamo e studiamo col nostro personale. – spiega Stacchiotti – Attraverso rilievi e indagini scientifiche sul campo, abbiamo individuato e segnalato tre nuove stazioni d’ambito relative alla presenza di formazioni di Ginepro Rosso”.
Capitolo a parte, quello della gestione del Centro Visite, che dovrebbe essere uno dei fiori all’occhiello del Parco del Conero. Il 31 agosto 2016 è scaduta la convenzione con la Forestalp, i cui operatori hanno comunque continuato a dare una mano fino alla fine dell’anno. Il mancato rinnovo della convenzione con Forestalp ha creato forti polemiche, e ora il Centro Visite è senza un gestore ufficiale… “Non è tempo di polemiche. – afferma Stacchiotti – Forestalp ha lavorato bene per tanti anni, ma adesso la mia opinione è che occorre cambiare, studiare una nuova concessione che favorisca una strategia che punti al coinvolgimento di più soggetti interlocutori, e quindi ad una crescita di idee e contributi, penso, ad esempio, alle Pro Loco, ai gruppi di archeologi, alle guide ambientali”.

Ma torniamo, per chiudere, “alle oggettive e riconosciute difficoltà economiche con la Regione”. Lei Stacchiotti, come presidente del Parco del Conero, ha qualcosa da dire all’assessore regionale all’Ambiente Angelo Sciapichetti? Il terremoto è l’unica priorità? “Vero, proprio l’emergenza terremoto dovrebbe spingere la Regione Marche ad investire su parti di territorio, come i Parchi e le Aree protette, che sono rimaste integre e molto attrattive. Vorrei ricordare che proprio il 2017 è “l’anno internazionale del turismo sostenibile per i Parchi” e che le Marche sono l’unica regione italiana che fin dal 2013 ha la certificazione Cets (Carta europea per il turismo sostenibile). Ma se nel 2017 c’è il blocco degli investimenti, a causa di una riduzione di finanziamenti regionali, non possiamo beneficiare nè dell’opportunità Cets né presentare progetti con richiesta di cofinanziamenti europei. Insomma, occorre una nuova politica turistica regionale che metta al centro anche i Parchi, pure la Regione deve prendersi le sue responsabilità”.

 

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