Il ritorno al futuro della casa-museo di Giacomo Costantino Beltrami inizia dal passato. Non tutti sanno che l’esploratore che scoprì nel 1823 le sorgenti del Mississipi abitò per gran parte della sua vita a Filottrano. I cimeli e i reperti che raccolse durante i suoi viaggi nel continente americano sono ancora conservati qui, al primo piano di palazzo Beltrami-Luchetti dai discendenti dell’avventuroso pioniere che fu anche un patriota del Risorgimento italiano.
Un museo privato al quale il sindaco Lauretta Giulioni vorrebbe dare dignità pubblica, risonanza nazionale e un senso compiuto nelle combinazioni di ciò che rappresenta. La storia ha colpito anche Dario Franceschini. A margine della cerimonia di inaugurazione della mostra Capolavori Sibillini di Osimo (leggi l’articolo), ieri pomeriggio la prima cittadina filottranese ha avuto modi di confrontarsi con il ministro ai beni culturali per illustrargli il progetto di rilancio della collezione di pelli dipinte, archi frecce e kalumet, e di terracotte azteche e messicane che documentano una vita da romanzo, ricca di imprevisti.
“Filottrano custodisce uno scrigno stupendo di oggetti unici – spiega Lauretta Giglioni- nel palazzo dove Beltrami è vissuto. Lo scopritore delle sorgenti del Mississipi ha avuto una vita molto avventurosa. Io ho il dovere e tutta l’intenzione di portare alla luce questo tesoro nascosto. Un patrimonio che va valorizzato non solo per Filottrano ma per la Regione Marche, come ho spiegato al ministro. Lui ha preso nota e mi ha fornito i contatti utili per intraprendere il percorso. Ora andrò a Roma per iniziare tutto l’iter. Ho già avviato gli incontri con la famiglia dell’ingegnere Luchetti che ha realizzato il museo privato con la collezione, ho creato un comitato scientifico e conto di coinvolgere nel progetto non solo i miei concittadini ma anche le aziende della città”.
(m.p.c.)
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