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Forbici alla gola della sorella
per farsi dare i soldi della droga

CAMERANO - Arrestato Matteo Cingolani, 36 anni, l'autore del danneggiamento delle fioriere di piazza Roma. L'accusa è di maltrattamenti in famiglia, estorsione tentata continuata, atti persecutori e danneggiamento aggravato continuato

Foto d’archivio

La droga ha devastato la sua vita e l’ultimo gesto violento, quelle fioriere gettate a terra in piazza Roma a Camerano durante una crisi di astinenza (leggi l’articolo), ha evidenziato tutto il disagio interiore che Matteo Cingolani stava vivendo negli ultimi tempi. Il 36enne di Camerano, ritenuto dal giudice “psicologicamente instabile e socialmente pericoloso”, è stato arrestato ieri in esecuzione di un ordine di custodia cautelare, firmato dal gip Carlo Cimino, con le accuse di maltrattamenti in famiglia, estorsione tentata continuata, atti persecutori e danneggiamento aggravato continuato. Ora si trova ristretto nel carcere di Montacuto a disposizione del pm Mariangela Farneti, incaricata di seguire le indagini.

La convivenza di Cingolani con i familiari era diventata un inferno. Dalla fine del 2016 il giovane ha più volte proferito minacce di morte verso i parenti nel caso in cui non gli avessero consegnato il denaro necessario per acquistare le dosi di stupefacente. Il 29 dicembre aveva addirittura puntato un paio di forbici alla gola della sorella, alla quale aveva poi mandato in frantumi gli occhiali. In casa urlava, prendeva a calci i mobili per spaventare i familiari terrorizzando per questo suo atteggiamento persino i vicini di casa e l’intero condominio, più volte costretto a chiedere l’intervento dei carabinieri.

I vasi danneggiati, lungo la piazza centrale di Camerano

Le indagini dei militari della Stazione di Camerano hanno appurato che anche in un’altra occasione il 36enne si era macchiato del reato di tentata estorsione continuata perché aveva minacciato ripetutamente il padre e la sorella a consegnargli il denaro. In caso contrario avrebbe danneggiato i mobili dell’appartamento. Atti persecutori e minacce telefoniche per pretendere dai familiari la somma di denaro di 2.000 euro, rifiutata però dai congiunti che si erano rivolti ai carabinieri. In una situazione di equilibrio psicofisico alterato lo stesso comportamento aveva poi tenuto con alcuni vicini di casa, incontrati sul pianerottolo o nelle vicinanze del palazzo, insultati e ingiuriati con epiteti vari, o molestati con le urla di giorno e di notte e il danneggiamento di beni comuni come le cassette postali, portone di ingresso, reiteratamente preso a calci.

Una condotta che, nello scorrere dei giorni, ha generato un forte stato d’ansia e di timore per l’incolumità dei familiari e dei condomini e che non ha risparmiato neppure i militari, il 9 e il 27 gennaio scorsi, accorsi per sedare una lite tra i familiari, e che lo avevano denunciato per oltraggio a Pubblico Ufficiale. Poi l’ultimo atto di questa dramma umano: nella notte tra l’11 ed il 12 febbraio il 36enne, in crisi di astinenza, ha danneggiato le fioriere della piazza centrale di Cameranmo. Anche per questo fatto è stata riconosciuta la pericolosità sociale dell’uomo e gli è stata inflitta la misura cautelare restrittiva

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