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Stretta sugli aborti al Salesi:
“Da noi solo minorenni e casi gravi
il resto a Villa Igea”

ANCONA - "Lo prevede il protocollo deciso dall'Asur", spiega Leonardo Incicchitti, dirigente del Materno-infantile. Per tutte le altre donne che vogliono interrompere la gravidanza il servizio è garantito, in convenzione, dalla clinica privata di via Maggini

L’ospedale materno infantile Salesi

 

di Agnese Carnevali

Interruzioni volontarie di gravidanza, al Salesi di Ancona solo per gravi patologie o per pazienti minorenni, tutti gli altri casi vengono trattati dalla clinica privata Villa Igea. Il dibattitto sulla corretta applicazione della legge 194 e l’obiezione di coscienza, dopo il caso della Regione Lazio, fa emergere nuove sfaccettature della situazione locale. Nel capoluogo, sede dell’ospedale materno-infantile, «la tutela del diritto delle donne è garantito», aveva assicurato Michele Caporossi (leggi l’articolo), direttore generale dell’azienda ospedaliera di Torrette, della quale fa parte anche il Salesi, che si è dichiarato però pronto ad assumere medici abortisti «nel caso dovesse diventare necessario per consentire l’applicazione integrale della legge». La percentuale di obiettori al Pediatrico (circa la metà del personale di Ostetricia e ginecologia, tra medici, anestesisti ed infermieri) non mette a repentaglio il servizio, svolto però solo nei casi di gravi patologie, per la gestante o per il feto, e per pazienti minorenni (leggi il report sulla legge 194 nelle Marche). I casi che non rientrano in questa casistica vengono affrontati dalla clinica privata Villa Igea in base ad una convenzione stipulata con l’Asur. Questione di scelte dettate dai vertici della Sanità regionale e non da motivazioni contingenti, spiega Leonardo Incicchitti della direzione medica del Salesi. «Sono anni che viene applicato questo protocollo – afferma Incicchitti -, che non ha nulla a che vedere con la capacità di rispondere alla domanda in base al personale medico obiettore o meno. L’applicazione della legge 194 – prosegue – è di competenza territoriale, passa attraverso i consultori. Noi come azienda ospedaliera gestiamo le situazione particolari, quelle che richiedono un impegno clinico e/o legale maggiore. Dunque, le gravidanze a rischio per la madre o il feto per le quali si chiede l’interruzione, le richieste oltre i tre mesi e le pazienti minori. Queste sono le regole. Il personale non obiettore, circa il 50 per cento dei medici, degli anestesisti e delle ostetriche è adeguato allo svolgimento di questo percorso specialistico sia in Divisione sia in Clinica».
E per le donne che vogliono ricorrere alla 194, ma non rientrano in nessuno dei casi trattati al Salesi? Il presidio di rifermento è quello privato di Villa Igea con il quale è in essere una convenzione con l’Asur da diversi anni. La fase di presa in carico della paziente, con i colloqui di sostegno e le pratiche burocratiche vengono svolti dal consultorio di Ancona di via Cristoforo Colombo, mentre l’intervento viene poi effettuato nella clinica di via Maggini. Dall’Asur al momento non è stata data nessuna risposta sui motivi che hanno spinto l’azienda a stipulare questa convenzione con la clinica privata. Motivi etici o necessità di spazi e di concentrare le risorse sui casi che necessitano l’alta specializzazione, visto anche il carico di lavoro a cui è sottoposto il pediatrico dopo la chiusura del punto nascita di Osimo?

 

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