Si è tenuto l’incontro chiesto dai sindacati di categoria, il sindaco Mancinelli e l’assessore Simonella, per discutere della gara per il trasporto pubblico che dovrà essere svolta entro il 2018. Bilanci in rosso per l’azienda Conerobus, anche il 2017 si chiuderà in perdita, i sindacati temono la privatizzazione, di cui si discute già da un paio di anni. “Sono in corso trattative per una sinergia tra un partner importante nazionale, Bus Italia, Conerobus e altri operatori privati per affrontare al meglio e vincere la gara” hanno annunciato sindaco e assessore alle organizzazioni sindacali.
“Tale scelta dell’amministrazione comunale è dovuta all’ incapacità finanziaria di Conerobus – spiegano Cgil, Cisl, Uil, Faisa e Ugl al termine dell’incontro -. L’azienda non ha le risorse sufficienti per affrontare gli investimenti in mezzi richiesti dal bando di gara. Infatti, il bilancio 2016 molto probabilmente chiuderà in perdita e anche 2017 si prevede negativo, compromettendo la possibilità di partecipare alla gara di Tpl e vincerla. Sicuramente non per colpa dei dipendenti ma per l’aumento della spesa non dovuta alla produzione, a fattori esterni tra cui la forte riduzione economica dovuta alle tariffe agevolate, e la mancanza di recupero delle accise sui carburanti a causa della vetustà del parco mezzi non applicabile agli autobus euro 0 -1 -2. La proposta di eventuale riorganizzazione del servizio di Tpl e del personale dipendente avverrà esclusivamente dopo l’effettivo affidamento del servizio al gestore che si aggiudicherà la gara.Saranno garantiti a tutti i dipendenti le stesse condizioni occupazionali, qualora ci fosse un frazionamento di servizi con il nuovo gestore e tenendo conto dell’accordo sul personaleprevisto dalla gara di appalto”.
“La scelta di associarsi a Bus Italia (società partecipata del gruppo Ferrovie dello Stato) – riferiscono i sindacati – è dovuta ad una serie di fattori: è un operatore italiano e società a partecipazione pubblica, l’integrazione fra ferrovia e gomma , a seguito di future e possibili sinergie, con i servizi regionali ferroviari con Trenitalia. Inoltre l’amministrazione comunale riferisce che non verranno vendute le proprie quote societarie di Conerobus”.
I sindacati, “esprimono riserve sulla bontà dell’operazione”, sostenendo che la situazione finanziaria deficitaria dell’azienda è dovuta esclusivamente alla carenza di finanziamenti da parte del fondo nazionale trasporti. “Certamente – ribadiscono Cgil, Cisl, Uil, Faisa e Ugl – un peggioramento significativo delle condizioni lavorative e stipendiali dei dipendenti non potranno trovare condivisione. Non ultimo elemento di riserva è dato dalla assenza di elementi fondamentali non contenuti nella bozza del capitolato d’appalto del servizio di Tpl marchigiano, elaborate in via preliminare dalla giunta regionale. Continueremo a seguire con la massima attenzione tutta la questione”.
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Dal consigliere comunale M5S Maria Ausilia Gambacorta riceviamo:
Con grande dispiacere ho appreso che la Conero bus, il famoso “gioiellino” definito così soltanto due anni fa dal Sindaco e dell’assessore Simonella, chiuderà il bilancio 2016 con una rilevante perdita, che non permetterà neanche di partecipare in solitaria all’imminente gara europea per il trasposto pubblico locale.
Hanno concorso alla perdita diversi fattori: aumento degli oneri bancari per mancanza di liquidità, la manutenzione continua dei mezzi, rinnovo del contratto collettivo dei lavoratori, i contenziosi con i dipendenti per la causa relativa al riconoscimento del 2 giugno come giorno lavorativo festivo, e il mancato incasso delle accise a causa dei mezzi di trasporto ormai obsoleti e non più rispondenti ai parametri europei.
Ovvio che abbiamo quindi bisogno di un partner finanziariamente solido a cui affiancarci in una partnership che possa darci qualche chance. Il partner certamente sarà Busitalia, una società del gruppo FS.
Si può immaginare che forse tale operazione preluda l’incorporazione del ramo di azienda da parte della Bus Italia nei confronti della Conero bus come già fatto dalla stessa a Salerno.
Ciò che mi domando è perché le aziende pubbliche non sono in grado di essere efficienti e producano spesso risultati negativi .
La Conero bus non è competitiva e non lo è perché negli anni qualcosa non ha funzionato.
Penso che sia sotto gli occhi di tutti il fallimento di una gestione incapace di programmare un piano di investimenti che nel tempo avesse reso il parco macchine più moderno, efficiente ed ecologico. Tutto ciò ha generato un aumento dei costi di manutenzione e un sostanziale e complessivo peggioramento del servizio. A questo aggiungerei il fallimento delle relazioni con i lavoratori all’ interno della azienda di cui e frutto il contenzioso “sul 2 giugno” che oggi costa alla collettività ben 620 mila euro.
Allora la domanda sorge spontanea. Come non si fa oggi a non rendere conto degli anni passati a dire che tutto andava bene, mentre poi tale azienda, come fosse già evidente, percorreva una crisi strutturale sul piano della programmazione?
Certo oggi la proposta avanzata della alleanza con Busitalia sembra forse l’unica possibile. Ma ci sarà un momento in cui qualcuno tirerà le somme di questa incapacità politica nel gestire i beni pubblici e in particolare il servizio pubblico capillare dei trasporti che deve essere garantito ai cittadini?
Ma il sindaco e la nostra amministrazione ci spiegheranno come mai si è arrivati a questo e di chi sono le responsabilità politiche e gestionali di questo evidente fallimento? Il sindaco è anche stato amministratore della conerobus tempo addietro.
Vi diciamo fin d’ora che non ci basterà sentire che molti di coloro che usano i mezzi pubblici non pagano il biglietto e che la Regione trasferisce in ritardo le risorse.