Area di crisi Fabrianese, la Regione lancia il bando da 3,7 milioni di euro per innovare le aziende, formare i lavoratori e creare nuova occupazione. Tre azioni, finanziate con i fondi europei, con l’obiettivo unico di assumere dipendenti per almeno 24 mesi e “aggredire” così il livello di disoccupazione oltre i limiti: sono almeno 5.600 i lavoratori del distretto manifatturiero rimasti a piedi in questi anni. E’ il primo progetto pilota per le aree di crisi, ne seguiranno altri su Piceno e Pesarese. Cinque i Comuni interessati da questo primo bando: Fabriano, Sassoferrato, Genga, Cerreto d’Esi e Matelica. “E’ uno strumento nuovo, rispetto a quelli messi in campo in questi 8 anni – tiene a precisare l’assessore alla formazione e lavoro Loretta Bravi -. Non stiamo camuffando una politica passiva per politica attiva, come possono essere le borse lavoro.” La Regione lo ha chiamato Investimento territoriale integrato (Iti), “perché oltre a integrare i territori, integra anche le risorse in una strategia di rilancio di un’area circoscritta” ha spiegato l’assessore alle politiche comunitarie Manuele Bora. In questi 3,7 milioni ci saranno quote di fondi Fse per la formazione dei lavoratori e Fesr per lo sviluppo e l’innovazione delle imprese. Il bando vero e proprio per la concessione dei fondi europei sarà pubblicato entro i prossimi 6 mesi. Il primo passo, finanziato con 400 mila euro, sarà la formazione di una “piattaforma tecnologica” dove riunire imprese, università, centri di ricerca, chiamata a studiare nuovi modelli di impresa e nuovi processi produttivi. Il secondo passo saranno gli investimenti finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti e servizi, il terzo punto è mirato sulla riduzione dei consumi energetici delle imprese. In tutto, 3,2 milioni saranno destinati alle medio, piccole e piccolissime imprese che potranno presentarsi da sole per i finanziamenti da 50 a 150 mila euro, oppure in associazione per i fondi da 150 a 300 mila euro.
(E. Ga.)
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