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Voto bis sul bilancio, Dino Latini:
“Nessun ricorso, i fatti dimostreranno
che la maggioranza non sa governare”

OSIMO - L'ex sindaco, oggi consigliere di minoranza, replica alle accuse mosse dal centrosinistra del sindaco Pugnaloni al gruppo Liste civiche

Sala Gialla, i banchi con i consiglieri comunale delle liste civiche

l’ex sindaco Dino Latini

Ci sono stati giorni migliori ma Dino Latini oggi si ritiene soddisfatto. “Non avrei mai impugnato al Tar quella convocazione consiliare viziata” dice dopo la fissazione della data del consiglio comunale  del prossimo 23 aprile. Una seduta utile a cancellare con un colpo di spugna tutte le delibere votate una settimana fa per approvare il nuovo bilancio di previsione (leggi l’articolo). “Certo ho pensato al ricorso perché la notifica degli avvisi era sbagliata – aggiunge l’ex sindaco di Osimo che oggi siede in consiglio comunale sui banchi di minoranza – ma non l’avrei mai presentato e oggi mi fa davvero sorridere il modo in cui il sindaco e la maggioranza cercano di schermarsi dietro a questioni pregiudiziali”

Tutto falso, insomma?  Sarete in aula il 23 aprile?

“No il vizio di forma c’era, eccome. Lo testimonia lo stesso dietrofront dell’amministrazione  Pugnaloni, costretta ad annullare gli atti in autotutela. Invece di riavviare il consiglio comunale, il pomeriggio del 5 aprile, potevano ascoltarci e convocare subito una nuova seduta. Alla fine è stato dimostrato che avevamo ragione. Il 23 aprile le Liste civiche saranno in aula”.

Sembravano esserci tutti i presupposti però per far partire un ricorso: il consigliere Araco che invia la mail il giorno dopo la seduta per ribadire di non aver ricevuto alcuna convocazione del consiglio comunale; il capogruppo Antonelli che sostiene di non aver aperto lui la mail indirizzata sulla sua posta personale…

“Ma è tutto vero. Il consigliere Araco era sicuramente il più esposto perché non ha ricevuto nessuna notifica  formale ma soltanto un avviso verbale con la telefonata ricevuta dal funzionario comunale. La mail di Sandro Antonelli, persona scrupolosa e precisa, era altrettanto necessaria. Serviva per confermare che la risposta ‘letto’ era partita in automatico, perché la mail era arrivata sul computer del suo ufficio ma non era stato lui ad aprire quel messaggio di posta elettronica. Antonelli ha sempre inviato una mail di conferma, scritta di proprio pugno, alla segreteria del consiglio comunale per confermare di aver ricevuto l’ordine del giorno. Stavolta non è accaduto. E quindi ha sentito la necessità di puntualizzare questo dettaglio non irrilevante”.

Non era una prova precostituita neppure la ‘tempesta informatica’, come l’ha ribattezzata il vice sindaco Pellegrini, che ha travolto la sua mail e la sua pec?

“Può sembrare incredibile ma è vero anche questo imprevisto. Non solo io ho avuto problemi di ricezione il 31 marzo, ma anche Banca Marche, ed è tutto verificabile. Per questo motivo mi sono premurato di telefonare in Comune e poi di inviare un fax per spiegare la situazione. Quando il messo comunale si è presentato in ufficio per consegnarmi a mano l’ordine del giorno l’ho ricevuto senza problemi. Dove sta inganno? A me è stato notificato tutto correttamente. Ad altri consiglieri del mio gruppo consiliare, no”.

I rappresentanti di maggioranza puntano però il dito contro il suo modo di agire, derubricandolo ad attacco giudiziario più che politico…

“Non c’è alcuna battaglia giudiziaria in corso. Non ce n’è bisogno perché saranno i fatti a dimostrare che questa maggioranza non è in grado di governare. Lo stiamo ripetendo dall’inizio del mandato”.

(m.p.c.)

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