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Gabriele Santarelli
Il sindaco a cinque stelle:
“Fabriano, ora si cambia”

ELEZIONI – Il candidato che ha espugnato la roccaforte del Pd dopo Sagramola parte da 6 assessori già presentati e una sola casella di giunta da riempire. “Mi rendo conto della scelta coraggiosa fatta dai fabrianesi, ora tocca a noi”

di Emanuele Garofalo

Il tuffo nella fontana Sturinalto di Gabriele Santarelli saluta il primo sindaco a cinque stelle di Fabriano. Poco dopo mezzanotte, a scrutinio ormai in dirittura di arrivo, partono i festeggiamenti: tutti nel monumento simbolo di piazza del Comune. Festeggiamenti irrituali e fuori dagli schemi, come d’altra parte sembrava imprevedibile questa vittoria del M5S a Fabriano, roccaforte del Pd, territorio di dinastie politico-economiche del centrosinistra come Spacca e Merloni. Un’era che finisce con il sindaco del dopo Sagramola. Santarelli, 40 anni, tecnico forestale e “braccio destro”, come collaboratore parlamentare, della deputata grillina Patrizia Terzoni. “Avevo buone sensazione, ci speravo, nelle ultime settimane vedevo nello sguardo delle persone la possibilità di farcela – commenta a caldo Santarelli -. La chiave è stato l’appello al cambiamento. Mi rendo conto del coraggio che hanno avuto i fabrianesi, si sono buttati, come avevamo chiesto, adesso dobbiamo fare altrettanto e con responsabilità lavorare per la città”. Discontinuità dunque, la stessa carta che aveva cercato di giocare in modo contraddittorio il Pd, “appiedando” il sindaco uscente Sagramola per candidare l’assessore Giovanni Balducci. Una mossa che già al primo turno non aveva convinto i fabrianesi, ma la vera debacle è arrivata al ballottaggio, dove al M5S si sono di certo sommati i voti dei candidati sindaco sconfitti, in chiave anti Pd. Basta fare la somma: Santarelli lo scorso 12 giugno aveva staccato il biglietto per il secondo turno con 4.126 voti (il 29,83%), oggi ha quasi raddoppiato le preferenze, arrivando a 7.367 schede (60,23%). Sostanzialmente fermo il candidato del centrosinistra Giovanni Balducci: 4.830 voti al primo turno, 4.864 al ballottaggio, pari al 39,77%. Al fianco di Santarelli durante i festeggiamenti gli attivisti più vicini, Sergio Romagnoli e il più votato per il Consiglio comunale, Joselito Arcioni. Consiglio comunale che ora vede un dominio dei pentastellati: 15 consiglieri contro i 6 di opposizione, di cui 3 del Pd, 1 di Fabriano Popolare, 1 per Fabriano Progressista, 1 per Libertas Democrazia Cristiana, più i candidati sindaco sconfitti Balducci, Scattolini e Arteconi. Già ci sono i primi 5 nomi della giunta Santarelli, che il sindaco aveva già anticipato e presentato in campagna elettorale. Si parte dunque da Barbara Pagnoncelli (Lavoro, attività produttive, fondi Ue, agricoltura e politiche giovanili), Ilaria Venanzoni (Cultura, turismo, istruzione, biblioteca e musei, rapporti istituzionali di rete), Cristiano Pascucci (Protezione civile, decoro urbano urbanistica e lavori pubblici, Progetto Eliminazione Barriere Architettoniche), Joselito Arcioni (Mobilità, personale e riorganizzazione macchina amministrativa, sicurezza, commercio, trasparenza amministrativa), Francesco Bolzonetti (Bilancio e controllo di gestione, Partecipate, ottimizzazione delle risorse). Al sindaco resteranno le deleghe a frazioni, sport, associazionismo, decoro Urbano e lavori pubblici (in condivisione con Pascucci), verde pubblico, politiche per la partecipazione. Resta da riempire la casella dell’assessorato ai servizi sociali e alla casa. Lunedì sera, smaltiti i festeggiamenti, la prima riunione del gruppo M5S per dare corpo a questo appello al cambiamento di Fabriano.

Colpo del M5S a Fabriano: Santarelli è sindaco con il 60%

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