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Banda dei furti in libertà:
il caso finisce in Parlamento

OSIMO - Con un'interrogazione l'onorevole Emanuele Lodolini (Pd) chiede chiarimenti al ministro Orlando dopo la decisione del giudice di convalidare l'arresto degli otto componenti della gang ma di scarcerarli nelle more del giudizio

La conferenza stampa dei carabinieri di Osimo dopo l’arresto della banda dei pugliesi

Finisce in Parlamento il caso degli otto componenti della banda dei furti, sgominata la scorsa settimana dopo un’operazione dei carabinieri di Osimo, subito rilasciati nelle more del giudizio al termine dell’udienza di convalida dell’arresto.

A chiedere chiarimenti al ministro Orlando con un’interrogazione parlamentare è l’on. Emanuele Lodolini (Pd). “La prevenzione e la tutela della sicurezza sono due temi al centro dell’interesse e della preoccupazione della collettività. E’ per questo che operazioni come quella portata a termine dai carabinieri di Osimo e denominata “Gargano” portata brillantemente a termine nei giorni scorsi, accresce la percezione che noi cittadini abbiamo della salvaguardia del patrimonio pubblico e privato” evidenzia il parlamentare marchigiano, ricordando al contempo come, nel corso dell’udienza di convalida, gli arrestati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. “E mentre il Pm aveva chiesto per tutti la misura di custodia cautelare in carcere – aggiunge il democrat – il giudice ha disposto la scarcerazione stabilendo per coloro che non avevano precedenti penali, una misura non custodiale, e per gli altri componenti della banda gli arresti domiciliari” rileva Lodolini facendosi interprete del sentire popolare.

Di qui la presentazione dell’interrogazione al Ministro della Giustizia per chiedere se “nel rispetto dei propri poteri e dell’autonomia giudiziaria, non ritenga opportuno attivarsi per assicurare un intervento tempestivo in grado di prevenire il ripetersi di gravi reati da parte dei soggetti fermati al termine di una complessa operazione di intelligence, e di tutelare la sicurezza dei cittadini e dei territori interessati dai fenomeni criminali”.

 

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