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Cupramontana,
ritrovato l’acquedotto romano

SCOPERTA - Le tracce del manufatto erano perdute da secoli. Un primo tratto è emerso durante gli scavi per le fondamenta del nuovo teatro comunale. L'amministrazione sta cercando i fondi per rimuovere un palo di cemento che impedisce l'esplorazione a valle della struttura

 

Ritrovato l’antico acquedotto romano di Cupramontana. Dagli scavi per le fondamenta del nuovo teatro comunale emerge il tesoro del passato, di cui si erano perse le tracce da secoli. C’era la testimonianza della fine del 1700, a firma di don Francesco Menicucci che lo descriveva nel dettaglio nelle sue lettere a Colucci e poi più nulla. Per anni gli speleologi del progetto Cupra sotteranea e l’archeoclub avevano tentato di ritrovare l’acquedotto romano seguendo la pista delle lettere e della mappa allegata ma le ricerche si erano interrotte. Poi i lavori per il nuovo teatro comunale, gli scavi del 20 ottobre e la ditta che ha subito avvisato la direzione dei lavori e il Comune. Era lì, ad appena 50 metri di distanza da dove per anni l’avevano cercato: alto due metri e lungo 34, interrotto verso valle da un palo di cemento che ancora preserva il mistero di un luogo inviolato da secoli. La scoperta è stata presentata oggi in conferenza stampa. Il Comune sta cercando adesso i soldi per rimuovere il pilone che impedisce l’esplorazione del tratto a valle. Perché la leggera inclinazione della pavimentazione e la conoscenza degli acquedotti romani suggeriscono che da qualche parte sotto la città si potrebbe celare un altro tesoro: la cisterna. Il percorso dell’acquedotto dovrebbe snodarsi sotto il viale della Vittoria, attraversare il campo sportivo per poi andare a terminare vicino al viale del cimitero.

 

 

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