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Ex autisti Croce rossa, Talevi:
“La Regione dica come inquadrarli”

ANCONA -Il segretario regionale della Fp Cisl interviene sull'accorpamento del personale con i dipendenti già Asur. "Nel passaggio è stato fatto un contratto provvisorio che va integrato. L'Ente attende i documenti dalla Croce rossa. Non ci dovranno rimettere i precari"

Foto d’archivio

di Marina Verdenelli

Autisti soccorritori ex Croce rossa, anche la Cisl attende la Regione per un tavolo sindacale che sblocchi l’inquadramento dei dipendenti passati dal 1 gennaio all’Asur. «Occorre sapere al più presto – commenta Luca Talevi, segretario regionale della Fp Cisl – come i 34 dipendenti saranno inquadrati in via definitiva. Ad oggi c’è solo un inquadramento temporaneo che nel passaggio di contratto pone il personale al pari degli ausiliari e quindi nemmeno autorizzati a guidare una ambulanza». Dopo il Coes, l’associazione che riunisce i conducenti dell’emergenza sanitaria, intervenuto a tutela degli autisti soccorritori dipendenti Asur (leggi l’articolo), anche la Cisl si fa avanti scuotendo la Regione a convocare un tavolo dove si chiariscano gli aspetti lavorativi che, nelle ultime settimane, sta creando tensione tra i lavoratori ex Cri e quelli già Asur. «Qui c’è una colpa del datore di lavoro – spiega Talevi – dove ci stanno andando di mezzo i lavoratori. Intanto va detto che in questa trattativa non sarà messa in discussione la stabilizzazione dei precari di questo settore, con i contratti in scadenza». Vale a dire tutto il personale con un contratto a tempo determinato che potrebbe vedere minacciato il proprio posto di lavoro con l’arrivo delle 34 unità (in tutta la regione) ex dipendenti croce rossa. «L’arrivo degli ex autisti soccorritori Croce rossa – dice Talevi – sono una opportunità per il servizio sanitario nazionale perché pagati dallo Stato (più di 1 milione di euro annui) e quindi sono fuori dal tetto di spesa del personale. Sono una opportunità per i servizi dati in appalto al privato e che potrebbero tornare pubblici». Talevi spiega come la Regione, dopo una prima fase di inquadramento provvisorio per gli ex Cri, ha chiesto alla Croce rossa la documentazione per procedere poi ad un inquadramento definitivo del personale nuovo arrivato. «Ora si attende una convocazione – continua Talevi – da parte della Regione che ci dica come intende comportarsi con il personale ex Cri. Ogni regione sta optando per una soluzione diversa ma sarebbe stato meglio che lo Stato avesse indicato una inquadratura uguale per tutti».

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