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Mercato delle Erbe,
Boari e Capannelli:
“Non siamo interessati”

ANCONA - Pubblicato il bando per la ristrutturazione dell'edificio in ferro di corso Mazzini. Il Comune a caccia di un investitore disposto a pagare i lavori da 1,5 milioni di euro, in cambio della concessione della struttura per trent'anni. Ma i big del centro si sfilano dalla gara, preferiscono sfidarsi per la gestione del porto antico. Il titolare di Rosa: "Vediamo maggiori potenzialità nel porto rispetto al centro". Il proprietario della Bontà delle Marche: "Voglio ripetere TiCiPorto"

Il Mercato delle Erbe in una foto di archivio di Giusy Marinelli

di Agnese Carnevali

Mercato delle Erbe, pubblicato il bando del Comune. Un mese per presentare le proposte e trovare investitori per il piano di riqualificazione da 1,5 milioni. Ma la ricerca potrebbe essere ardua. I big del centro Simone Boari di Rosa e Gabriele Capannelli di Bontà delle Marche guardano altrove, al porto soprattutto. «Difficile che ci sia qualcuno disposto a finanziare il progetto. La città continua ad avere dei limiti che ostacolano le attività commerciali. In questo momento vedo maggiori potenzialità sul porto», le parole di Boari. Gli fa eco Gabriele Capannelli, Bontà delle Marche. «Investimento troppo importante, non sono interessato. Parteciperò invece al bando per il porto antico. Sono stato il primo a crederci con l’esperienza di TiCiPorto, che spero di poter ripetere».

Servono poco meno di 1,5 milioni (1,485 milioni per la precisione) per ristrutturare l’edificio in ferro di corso Mazzini. Una manutenzione straordinaria che non prevede ampliamenti. Il Comune è alla ricerca di privati che si accollino la spesa dei lavori e della gestione (utenze e vigilanza, circa 30 mila euro all’anno). In cambio, Palazzo del Popolo offrirebbe all’investitore la concessione della struttura per 30 anni, prevedendo un ricavo alla fine del periodo di circa 2 milioni proveniente dagli affitti degli spazi, stimati in 115 mila euro all’anno per l’occupazione dell’intero immobile. Oggi il Comune incassa circa 80mila euro all’anno provenienti dai canoni di affitto sulla base del 77% dei volumi occupati. C’è tempo fino al 4 aprile per presentare le proposte. Una volta scelto il progetto, un anno e mezzo il periodo concesso al privato per la sua realizzazione. Ci saranno imprenditori pronti a farsi avanti? Scettico il titolare di Rosa, Simone Boari, che pure insieme ad altri imprenditori locali aveva seguito il dibattito sul rilancio del Mercato delle Erbe ispirato al suo omologo fiorentino. «Non ho letto con attenzione il bando appena pubblicato, ma sinceramente fare un investimento così importante in questo momento in pieno centro ad Ancona non credo sia sostenibile, anche per me che ormai sono da decenni nel settore. Ho diverse attività in centro che già faccio fatica a far andare avanti, pur essendo un punto di riferimento. La pubblicazione del bando è positiva – spiega – ma purtroppo credo che finché non si metterà mano ai problemi strutturali della città, ovvero viabilità, accesso in centro e parcheggi, qualsiasi nuova attività in centro sarà ostacolata, addirittura impossibile se si cerca di trovare nuovi investitori da fuori Ancona. Con l’associazione centro città – continua – avevamo analizzato la questione inserita però in un contesto più ampio ce coinvolgeva anche l’ex palazzo della Provincia, riconvertito in una struttura mista di hotel, negozi e 150 posti auto. Senza queste premesse, qualsiasi nuovo investimento temo sia destinato a fallire. Non è mancato chi ci ha provato – aggiunge ancora – penso a Mimotti per esempio, e abbiamo visto com’è andata a finire».

Com’è andata a finire? Dopo tre anni dalla sua inaugurazione ed un investimento di circa 500 mila euro anche per l’acquisto dell’immobile, il punto vendita e di ristorazione di via Magenta che puntava sulla gastronomia di alta qualità, ha chiuso il mese scorso. «In questo momento – riprende Boari – trovo più interessante le potenzialità del porto. Stiamo valutando se partecipare o meno al bando per la gestione dell’area del porto antico per la prossima estate, che scadrà il 31 marzo. Credo che in tre, quattro anni, con la realizzazione della nuova stazione marittima, lo scalo possa presentare buone prospettive di sviluppo».

Punta sul porto anche Gabriele Capannelli che, dopo la stagione positiva della scorsa estate con TiCiPorto, spera di poter ripetere l’esperienza anche la prossima estate. «Parteciperò di certo al bando – afferma -. Ho creduto nel porto antico da subito, sono stato l’unico lo scorso anno ad aver presentato un progetto per quell’area e avevo visto giusto. A maggior ragione, dunque, intendo partecipare quest’anno, potendo contare sull’esperienza maturata».

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