Quando mezzi e risorse finanziarie scarseggiano, via libera a ingegno e creatività. E’ un po’ quello che è successo al Cup di Castelfidardo, dove non funziona più da tempo l’apparecchio elettronico per prenotare la precedenza e mettersi in fila allo sportello.
Non c’è più il modulo di chiamata con display e tanto meno i ticket di carta numerati che gli utenti devono strappare. “Gli operatori a proprie spese hanno utilizzato materiale riciclabile e con fogli informativi hanno attrezzato un tavolo per agevolare gli avventori” scrive su facebook Marino Cesaroni, il direttore di Presenza il periodico della Diocesi di Ancona-Osimo, postando la foto del surrogato artigianale inventato dagli addetti al pubblico.
Il marchingegno è composto da tre diverse tipologie di talloncini colorati da rimettere a posto, una volta concluso il proprio turno, per garantire il rispetto della fila al centro prenotazioni fidardense e aiutare l’utenza a orientarsi nell’offerta dei diversi servizi. “Non so secondo chi, ma le Marche per la sanità sono ai primi posti (pensate chi è verso la metà). In questa parte di territorio di Ancona sud siamo a livelli inferiori allo Zambia, Sud Sudan e Uganda” commenta perplesso Cesaroni.
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