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L’ultima moda degli adolescenti
di Castelfidardo: attraversare
la strada tra le auto in corsa

UNIVERSO GIOVANI - Il fatto è accaduto ieri sera ed ha messo in allarme gli adulti. La pedagogista Annunziata Brandoni chiederà all'assessore alla politiche giovanili di istituire un tavolo inter istituzionale. "Perché bisogna fare qualcosa prima che ci scappi il morto” dice

Castelfidardo, le strisce pedonali di via IV Novembre dove ieri sera è avvenuto il fatto

Hanno attraversato di notte via IV Novembre, davanti alla gelateria ‘La Castellana’, cercando di correre più veloce dell’auto che stava sopraggiungendo e che rischiava di investirli. E’ successo per caso o c’era l’intenzione di compiere una bravata? Gli automobilisti che sono riusciti a schivare i due ragazzini sulle strisce pedonali di Sant’Agostino, ieri sera verso le 21 a Castelfidardo, hanno avuto la sensazione  che i due 14-15enni stessero rischiando la vita solo per gioco. “Li ho visto ridere e questo mi ha fatto pensare che quel gesto non fosse casuale – racconta un conducente dell’auto – Quei due sono sbucati sulla strada all’improvviso, dopo essersi nascosti dietro alle auto in sosta sul parcheggio”.

Ci sono insomma tutti gli elementi per ritenere che ci fosse la volontà di emulare la moda pericolosa inaugurata da altri coetanei in città non troppo distanti da Castelfidardo, da Senigallia ad Ancona (leggi l’articolo). L’episodio è rimbalzato in tempo reale sui social media, dove chi è riuscito a evitare i due ‘pedoni’ ha raccontato, dalla sua prospettiva, la brutta esperienza, con l’intenzione di avvisare i concittadini. Ma i fatti sono stati anche segnalati agli agenti della Polizia locale di Castelfidardo pur se non formalizzati in una denuncia. Nel quartiere di Sant’Agostino, all’ingresso della città, sono accese le telecamere del Comune. Se le spycam hanno ripreso la scena, per i protagonisti potrebbero iniziare i guai.

Porta Marina, i giardini e la piazzetta

Sviluppi che non colgono impreparata la pedagogista fidardense Annunziata Brandoni, 73 anni. “Sono dieci anni che lo ripeto: il disagio adolescenziale, il bullismo ed il vandalismo, esistono anche in questa città – spiega a telefono- Adesso però sono preoccupata e proverò a chiedere all’assessore alle politiche giovanili di organizzare un tavolo inter istituzionale per decidere insieme che cosa fare per arginare il fenomeno. Perché qualcosa bisogna fare prima che ci scappi il morto”. La Brandoni sta elaborando con Ama onlus un progetto a misura di adolescenti, già adottato da scuole di Castelfidardo ma anche di Jesi (leggi l’articolo).

“Questi ragazzini che frequentano le Medie – prosegue la Brandoni – bighellonano per tutto il pomeriggio in alcuni punti di ritrovo, penso a Sant’Agostino ma anche al Cerretano e a Porta Marina, senza fare sostanzialmente niente, bevendo birra. Alla fine si annoiano e si lanciano in queste imprese pericolose per loro ma anche per gli automobilisti. Gesti che danno un senso a tutto il tempo trascorso senza far niente, fuori casa e senza il controllo dei genitori”.

Annunziata Brandoni

La soluzione che la pedagogista vorrebbe proporre al tavolo Comune-scuola-famiglie potrebbe essere costruita in due passaggi. “Per contrastare subito questa ‘moda’ si potrebbero sperimentare e mettere in campo le ‘squadre di benessere’, ragazzi più grandi che debitamente formati, parlano con questi adolescenti per far capire loro quanto sia pericoloso il loro comportamento. Al contempo devono essere segnalate subito alla forze dell’ordine eventuali ripetizioni di queste bravate al limite per assumere, se necessario, i provvedimenti di legge. Nel campo della prevenzione, invece, si potrebbe impegnare questi ragazzini nell’’Accademia dei Talenti’ che la nostra associazione, una volta trovata una sede adeguata, vorrebbe istituire per animare i pomeriggi degli studenti che non sanno dove andare. E’ fondamentale comunque che anche i genitori siano consapevoli delle loro responsabilità. Non è opportuno lasciare troppo liberi i propri figli adolescenti. A quest’età il gruppo è più importante della famiglia e le cattive compagnie trascinano i ragazzi più deboli in sfide estreme”.

(m.p.c.)

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