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La Politecnica si apre ad Oriente

ANCONA - La visita della delegazione degli ambasciatori del comitato Asean al polo di Monte Dago getta le basi per collaborazioni più strette tra i Paesi. Ricerca, formazione e trasferimento tecnologico al centro dell'incontro tra il rettore Longhi ed i diplomatici

L’arrivo della delegazione del comitato Paesi Asean alla sala polifunzionale di Ingegneria

La visita della delegazione del comitato Paesi Asean all’Università Politecnica delle Marche

 

di Agnese Carnevali

Ricerca, formazione e trasferimento tecnologico sono state le parole al centro dell’incontro tra il rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Sauro Longhi e gli ambasciatori del comitato Paesi ASEAN in Italia (Filippine, Indonesia, Malaysia, Myanmar, Tailandia e Vietnam). La delegazione diplomatica, guidata dal presidente di turno, l’ambasciatore del Vietnam Cao Chinh Thien è stata accolta nella sala polifunzionale del polo di Monte Dago. A fare gli onori di casa, oltre al rettore, i presidi delle facoltà e diversi docenti. «Un’occasione di vera apertura verso l’Oriente non solo per la nostra università ed i nostri studenti, ma anche per le aziende del nostro territorio», le parole del rettore Sauro Longhi, che ha presentato agli ospiti l’ateneo. «Un’università giovane, ma che è riuscita a crescere rapidamente − ha illustrato Longhi −. Basata su tre pilastri fondamentali: persone, innovazione e contaminazione». Nove gli indirizzi, 12 i dipartimenti, 45 i corsi di laurea, 741 il personale docente tra professori e ricercatori, 26 le scuole di specializzazione e 532 i dipendenti dell’area amministrativa. Questi i numeri squadernati dal rettore per descrivere l’ateneo marchigiano, del quale ha ricordato anche la spinta all’internazionalizzazione. Non solo grazie a progetti come l’Erasmus, sviluppato ha sottolineato Longhi: «sia seguendo le linee del trattato di Bologna, sia quelle locali, quali ad esempio la strategia della Macroregione Adriatico-Ionica», ma anche grazie ai percorsi di laurea in lingua inglese ed al progetto Campus World. «L’aspetto della mobilità degli studenti nel mondo − ha ripreso Longhi − è per il nostro ateneo qualcosa di imprescindibile. Un modo per creare ancora più opportunità per i nostri studenti». Oltre al rapporto con l’estero, il rettore non ha mancato di ricordare l’altra stella polare della Politecnica, ovvero il suo rapporto con le imprese e la sua volontà di formare gli studenti all’imprenditorialità. Non a caso ha ricordato il Contamination Lab, fiore all’occhiello dell’ateneo, dove si incontrano idee e studenti di diverse discipline e dove nascono le start up, ed eCapital, la competizione dove le idee diventano impresa.  «I vostri Paesi sono delle buone opportunità per noi c ha affermato Longhi al termine della presentazione −. Ci sono similarità tra i nostri Paesi e anche per gli aspetti culturali. Spero che questa collaborazione iniziata oggi possa estendersi oltre che alle vostre università anche ad altri settori del Sud Est asiatico».

«L’Italia da sempre è un Paese eccellente per quanto riguarda la tecnologia e l’insegnamento e da quello che ho potuto sentire dalla presentazione, l’Università Politecnica delle Marche non fa eccezione – ha esordito il presidente di turno del comitato Cao Chinh Thien -, per questo spero che le relazioni tra la nostra area che conta 10 Paesi ed una grande forza lavoro possano essere sempre più strette, soprattutto nel campo della ricerca». L’ambasciatrice dell’Indonesia Esti Andayani ha affermato che «L’Università Politecnica delle Marche un ottimo laboratorio. Nel nostro Paese abbiamo un’importante università in Scienze Marine ed in Agraria sulle quali poter costruire delle proficue collaborazioni con le facoltà di Ancona. Abbiamo – ha proseguito – già formato molti dei vostri studenti, perché i nostri Paesi hanno delle similitudini, sono affacciati sul mare ed hanno un’agricoltura importante. Stiamo lavorando affinché le nostre università vengano accreditate dal Governo per poter istituire delle borse di studio per i nostri studenti ed aumentare la scolarizzazione del nostro Paese».

LE COLLABORAZIONI DI UNIVPM CON L’AREA ASEAN

La Politecnica delle Marche, dal canto suo ha già in essere collaborazioni di ricerca e percorsi formativi con il Sud Est asiatico. In particolare il vice rettore, delegato all’internazionalizzazione Mario Giordano ha recentemente condotto un lungo viaggio in questa parte dell’Asia intensificando le relazioni tra università ed enti di ricerca. Il docente è stato in Thailandia, Vietnam e Cambogia dall’11 marzo all’1 aprile 2017 e ha visitato 9 università e alcune ambasciate e consolati italiani per lo sviluppo e la promozione di collaborazioni accademiche con Univpm.

Nel Vietnam, in particolare, l’Univpm ha firmato un accordo quadro per la cooperazione accademica tra università italiane e Vietnam (Università Politecnica delle Marche, Università di Siena, Università della Calabria, Università di Hue, Università Nazionale Vietnam, Hanoi, Università Nazionale Vietnam Ho Chi Minh). Esistono collaborazioni di lunga durata con le università in Vietnam e in Thailandia specialmente nei settori dell’Architettura e delle Scienze Marine grazie al professore Massimo Sarti del dipartimento Scienze della Vita e dell’Ambiente e Visiting Professor presso l’Università vietnamica di Hanoi ed il professor Fausto Pugnaloni del dipartimento Ingegneria Civile, Edile e dell’Architettura e professore onorario presso l’Università Huè.

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