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Il Gulliver festeggia 30 anni

ANCONA - L'associazione studentesca rinnova il suo impegno al fianco degli studenti ed in difesa dei loro diritti. "Continuiamo a lottare ispirati dai nostri ideali per costruire un'università ed una comunità migliori"

Una manifestazione dell’associazione studentesca Gulliver (foto d’archivio)

 

Il Gulliver, l’associazione universitaria degli studenti, compie 30 anni. Un tempo contraddistinto da grandi battaglie, ispirate a grandi ideali che hanno portato il piccolo gruppo di studenti a diventare un’associazione studentesca. «Ci dipingevano come sognatori – si legge in una nota -, come persone dedite a portare avanti idee irrealizzabili. Oggi, dopo trent’anni, siamo fieri di essere stati quei sognatori, di aver caparbiamente intrapreso quel percorso, anche se controcorrente e di essere stati etichettati come dei poveri illusi. Senza quei sogni non saremmo qui a raccontare questa storia fatta di tutte quelle cose che sono state possibili solo seguendo quegli ideali che, oggi come allora, ispirano le nostre battaglie. Siamo orgogliosi – prosegue la nota – di continuare a sognare, a migliorare la comunità in cui viviamo, sempre al fianco degli studenti e a difesa dei loro diritti. Se il nostro veliero è potuto arrivare fin qui è grazie all’impegno quotidiano di tutti i compagni che ci hanno preceduto, per questo ci sentiamo onorati di proseguire questo viaggio con una consapevolezza e un impegno sempre maggiori per affrontare anche in futuro le sfide quotidiane. Continuiamo a credere in una società diversa – si legge ancora – che metta al centro gli studenti, che gli dia la possibilità di esprimersi appieno per ciò che valgono e che riconosca e premi tale valore. Crediamo in una società a misura di giovane e un’università a misura di studente, crediamo che alla cultura odierna basata sui pregiudizi e sulla discriminazione debba essere contrapposta una realtà libera in cui ognuno possa contribuire concretamente attraverso il proprio pensiero. Questi 30 anni rappresentano una grande responsabilità, nonché un grande onore nella consapevolezza dell’importante storia di cui siamo parte».

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