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Piazza Aldo Moro:
partiti i lavori per i nuovi alloggi Erap

ANCONA - Avviato il cantiere per il secondo lotto di 58 appartamenti di edilizia popolare. Entro dieci mesi, l'appalto per il terzo intervento che comprende altre 56 abitazioni. Un progetto di riqualificazione urbana atteso da trent'anni

Il cantiere Erap di piazza Aldo Moro

 

di Agnese Carnevali

Riparte il cantiere di piazza Aldo Moro ad Ancona. Iniziati i lavori di bonifica per il secondo lotto di appartamenti di edilizia popolare. La prossima settimana, conclusi i lavori di demolizione di alcuni vecchi manufatti della piazza incompiuta del Q2, sulla quale svetta la struttura blu ribatezzata Panettone, partirà la costruzione dei pali di fondazione dell’edificio che sarà costituito da 58 alloggi e che dovrebbe essere concluso all’inizio del 2019. Condizionale d’obbligo, visti i contenziosi che hanno già bloccato il primo stralcio del progetto complessivo, quello realativo alla costruzione dei primi 30 appartamenti Erap dei 144 totali. «A breve riprenderanno anche i lavori del primo lotto – ha assicurato il direttore Erap Marche, Maurizio Urbinati -. Abbiamo effettuato il nuovo affidamento dei lavori, che prevedono anche delle nuove opere di adeguamento del progetto delle tre palazzine realizzate completamente in legno».

Per concludere l’opera di edilizia e riqualificazione del quartiere, del valore di circa 19 milioni, ed attesa da circa 30 anni, altri due stralci: uno riguardante un altro edificio da 56 alloggi, nell’area attualmente occupata dal canneto, l’altro il completamento e l’ampliamento di piazza Aldo Moro sulla quale sorgerà anche un’area verde ed un impianto all’aperto per il recupero delle acque piovane.

«Contiamo di riuscire ad appaltare i lavori per le ultime 56 abitazioni entro dieci mesi – ha ripreso Urbinati -. In questo modo per la fine del 2019 quell’area dovrebbe prendere la sua forma definitiva e all’avanguardia da un punto di vista di rispetto ambientale. Il progetto, al quale lavoriamo dal 2005, ha avuto diverse menzioni nei concorsi di progettazione ai quali abbiamo partecipato proprio per le sue caratteristiche sostenibili. In particolare ha vinto il premio Taormina del 2008 sulla riqualificazione urbana. Non solo gli edifici realizzati in legno – sottolinea Urbinati -, ma anche l’impianto per il recupero dell’acqua piovana, gli impianti fotovoltaici per la produzione di acqua calda e ancora il tetto verde dell’ultimo edificio da realizzare e che non è stato ancora appaltato. È stata posta poi attenzione anche all’orientamento delle palazzine che tiene conto dei venti ed all’eliminazione delle superfici riflettenti della piazza, in modo da evitare la così detta isola di calore che avrebbe riscaldato troppo gli edifici».

 

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