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Sbaglia strada e resta intrappolato
in via Bondimane: giornalista
salvato da una squadra di operai

OSIMO - Disavventura stradale stamattina per Giampaolo Milzi bloccato per 2 ore al volante della sua Renault con la ruota e la parte interna del parafango incastrate in una sbarra antiparcheggio non segnalata, mentre tentava di uscire in retromarcia dalla viuzza del centro storico imboccata per errore. "Chiederò il risarcimento danni al Comune" annuncia

Una sbarra anti-parcheggio che si è rilevata stamattina una vera e propria trappola per la Renault Megane del giornalista Giampaolo Milzi, bloccata per oltre due ore ead Osimo, in pieno centro storico. Alle 10,15 il professionista, direttore del mensile Urlo e collaboratore di Cronache Ancona (ex firma di lungo corso del Messaggero Ancona), ha imboccato lo stretto tratto di via Bondimane che parte da piazza Gallo alla ricerca di uno spazio sosta. Accortosi che si trattava di un tratto di strada “a traffico limitato”, si è fermato, ha innestato la retromarcia e dopo pochi metri ecco il patratac. La ruota anteriore destra dell’auto è infatti rimasta bloccata da una delle due sbarre, molto basse, piazzate davanti al civico 20 della via. In particolare, una delle due staffe della sbarra (il punto finale) si è inserito tra la ruota e la parte interna del parafango. Consentendo allo sventurato autista di muoversi solo di pochi centimetri in avanti o all’indietro, forzare sull’acceleratore sarebbe servito solo ad aumentare i danni già provocati alla vettura.

A Milzi – che aveva raggiunto Osimo da Ancona per partecipare a un corso di formazione per giornalisti organizzato dal Festival internazionale del giornalismo d’inchiesta – non è restato che chiamare “l’auto-soccorso” col cellulare e scendere dall’auto per osservare da vicino la sbarra-trappola. Sotto la pioggia, la sua preoccupazione è aumentata quando si è sentito dire dal responsabile del “service soccorso” che quella zona di Osimo è caratterizzata da vie troppo anguste per inviare un furgone, e che sarebbe stato molto difficile liberare la lunga Renault. Tra una spiegazione e l’altra, l’attesa de “l’arrivano i nostri” si è protratta. E Milzi ha pensato di chieder consiglio e aiuto a un gruppo di muratori e tecnici al lavoro sulla facciata di un palazzo di piazza Gallo. Mai idea fu più felice. Gli operai, gentilissimi, mentre lui muoveva il volante, sono riusciti a spingere la vettura di pochi centimetri verso il centro della carreggiata, quel poco che è bastata a liberarla. Gli operatori dell’auto di soccorso, giunta poco dopo – ma intanto era quasi mezzogiorno e mezza – hanno preso atto del lieto fine e certificato l’avvenuto danno. “Una trappola maledetta, quella staffa, sarà stata alta appena 30 cm, tutta arrugginita, sta con l’altra piantata lì chissà da quanti anni, davvero impossibile vederla dallo specchietto retrovisore – ha commentato il giornalista. – E penso che sia impossibile che quel maledetto aggeggio possa essere di tipo regolamentare, voglio proprio scoprire chi ne ha autorizzato l’installazione, quasi certamente il Comune”. Dopo essersi consultato con un agente della polizia municipale, il direttore di Urlo ha manifestato l’intenzione di scrivere al sindaco di Osimo per ottenere il risarcimento dei danni subiti dall’auto.

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