Sono entrati in scena poco prima del triplice fischio dell’arbitro nella partita di Champions League tra Juventus e Olimpiacos, in un circolo ricreativo alla periferia di Osimo. Hanno spento il televisore per portarsi via l’apparecchio tv come prova che mancava l’abbonamento alle pay-tv e che le immagini sportive venivano captate con un sistema pirata. Mentre i tre militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Osimo facevano irruzione, la ventina di soci riuniti nella sala è rimasta a bocca aperta davanti a un piatto di spaghetti e alla tv spenta prima di poter vivere la gioia del 2-0 per le reti di Higuain e Mandzukic.
La doccia più fredda però, mercoledì 27 settembre, è caduta in testa al presidente del club sportivo privato, denunciato come legale rappresentante per la violazione sulle norme dei diritti d’autore. Rischia una condanna da 6 mesi a 3 anni di reclusione e di dover pagare una maxi multa che oscilla dai 2.500 ai 25mila euro.
L’indagine sarebbe scaturita da una segnalazione anonima così circostanziata che avrebbe convinto i finanzieri ad intervenire per verificare se davvero nell’apparecchio tv fosse assente l’app originale di Mediaset Premium (non una semplice scheda, di qui il sequestro dell’eletrodomestico) o fosse installato un programma per la connessione informatica al sito pirata. Solo la sottoscrizione dell’abbonamento alla pay tv avrebbe infatti garantito il regolare diritto a vedere dal televisore del circolo l’evento, non trasmesso in chiaro ma solo su frequenze a pagamento.
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