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Fotovoltaico dell’Aspio, Rabini:
“Quanto costerà a Camerano?”

IL CASO – La Civita Energy ha chiesto un maxi indennizzo da 12 milioni di euro per il progetto stoppato, il Tar ha riconosciuto la responsabilità del Comune, ma rimesso il risarcimento alle parti. Il consigliere comunale: “I termini indicati dalla magistratura sono scaduti e ancora non ci sono documenti”

Aspio, l’impianto fotovoltaico della Civita Energy

 

Fotovoltaico dell’Aspio bloccato dal Comune, il consigliere comunale di Operazione Futuro Lorenzo Rabini interroga il sindaco Del Bello per capire quanto dovrà pagare di risarcimento Camerano per il blocco del parco energetico della Civita Energy. Nel 2010 il permesso di costruire di un impianto da 990,72 kWp in un terreno adiacente alle terme, poi stoppato per il riconoscimento di un vincolo fluviale. Il parco però era già stato realizzato al 95% e la Civita Energy ha dovuto presentare un progetto di riduzione del parco fotovoltaico, chidendo in seguito un maxi indennizzo da 12 milioni di euro al Comune come risarcimento tra danni diretti, danni di immagine e mancato guadagno. “Il Tar nella sentenza dell’aprile 2017 in effetti smonta l’incredibile pretesa economica, ma riconosce le responsabilità del Comune e quindi invita proprio l’amministrazione comunale a formulare comunque una proposta risarcitoria entro i 90 giorni dalla sentenza – spiega Rabini -. Ma i 90 giorni sono passati e in effetti non ci sono stati dei documenti che ci hanno fatto comprendere la natura economica della proposta risarcitoria, tanto meno atti che hanno dichiarato di concordare tra le parti un diverso termine per la definizione della vicenda o di richieste di proroga al tribunale. Ecco perché – conclude Rabini – in questo silenzio particolare, ho inoltrato urgente interrogazione, proprio per capire che cosa ha da dire nel merito l’amministrazione comunale che esce comunque da questo caso in malo modo, sia dal punto di vista della gestione politico-tecnica dell’epoca (il periodo era quello con Di Giacomo Sindaco, Caravaggi responsabile di Settore e Bartolini Segretario Comunale) che da quello economico perché se è pur vero che i 12 milioni richiesti non saranno la cifra da consegnare alla Civita Energy, non c’è dubbio che il Tar abbia invitato il Comune a fare una offerta congrua rispetto a quanto accaduto, alle responsabilità causate da un permesso a costruire per il quale la ditta aveva già realizzato quasi tutto l’impianto previsto; questo significa dunque che l’entità economica potrebbe anche essere di qualche centinaio di migliaia di euro e sarebbero dolori non indifferenti per le casse comunali.”

 

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