Brucia l’auto all’ex, lo pedina, si apposta vicino alla sua abitazione. Condannata una 63enne jesina finita sotto accusa per stalking e danneggiamento seguito da incendio. Condanna anche per un 58enne recanatese, ritenuto l’esecutore materiale dell’incendio dell’auto.
L’atto più grave sarebbe avvenuto il 26 novembre del 2011 nel piazzale dello stabilimento Fileni di Cingoli. E’ lì che era posteggiata una Fiat Marea. L’auto quel giorno era stata incendiata da qualcuno. Il motivo di quel rogo, dice l’accusa in un processo che si è svolto al tribunale di Macerata, era vendicarsi perché il proprietario dell’auto aveva interrotto la relazione che aveva con una 63enne di Jesi. Per l’accusa, sostenuta dal pm Marco Tarquinio Severini, la donna avrebbe istigato un 58enne a bruciare la Fiat Marea del suo ex, che era dipendente della Fileni. L’accusa contesta alla donna anche altre cose: presunti fatti di stalking. Numerosi messaggi e chiamate all’ex, e poi di essersi appostata vicino alla casa di lui e della sua nuova compagna, e ancora di averlo seguito e avvicinato in strada, di avergli chiesto ripetutamente di ricominciare la loro relazione. E anche di essere andata a casa di lui e di averlo aggredito fisicamente e verbalmente. Oggi il pm ha chiesto 2 anni per la 63enne e 1 anno e 4 mesi per l’uomo. Il giudice Danilo Russo ha deciso di condannare la donna, per stalking e danneggiamento seguito da incendio, a 1 anno e 9 mesi, e l’uomo, per danneggiamento seguito da incendio, ad un anno.
(Gian. Gin.)
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relazioni ‘amorose’ piene di aree grigie – le femmine di questo tipo le ho sempre chiamate Jene velenose che poi trovano il ‘pollo di turno’ che esegue gli ordini. patologie mentali lasciate libere.