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Caos Tari, Mancinelli: «Conguagli entro l’anno»
Il bilancio passa tra le polemiche

ANCONA – La manovra passa dopo una maratona di quasi dieci ore di Consiglio comunale, l'opposizione abbandona l'aula. Sulla tassa rifiuti, il sindaco ribadisce: l'errore di calcolo sarà a carico dei cittadini

Il consiglio comunale durante la discussione del bilancio di previsione 2018

 

Quasi dieci ore di discussione, alla fine il bilancio di previsione 2018 viene approvato con il voto favorevole di 19 consiglieri di maggioranza rimasti in aula, vuoti i banchi dell’opposizione. Passa tra le polemiche la manovra economica, ad accendere il dibattito è stata soprattutto il caos Tari. La tassa rifiuti del 2018 costerà di più, fino a 20 euro, per le 24mila famiglie senza garage e pertinenze, pagheranno invece di meno i 16mila che finora hanno versato una tassa gonfiata a causa dell’errore di calcolo del Comune. I rimborsi per le cifre errate dal 2014 ad oggi? “Arriveranno con un conguaglio nel bollettino della tassa entro l’anno” ha risposto in aula il sindaco Mancinelli. Ma i soldi dei rimborsi saranno presi sempre delle tasche dei cittadini: a pagare i rimborsi saranno i 24mila che finora hanno beneficiato dell’errore compiuto dal Comune di Ancona. Daniele Berardinelli (FI), Stefano Tombolini (60100) e le pentastellate Daniela Diomedi e Maria Ausilia Gambacorta hanno acceso il dibattito. Bocciata la mozione del M5S che chiedeva di “avviare immediatamente l’iter per il ricalcolo della Tari degli ultimi quattro anni, e provvedere al rimborso ai cittadini di quanto da loro pagato in più”, la maggioranza invece ha preferito approvare il proprio ordine del giorno, che impegna sindaco e giunta a “corrispondere in maniera automatica, senza necessità di ricorso, le eccedenze versate dai contribuenti relative alle annualità 2014/2017, a partire dall’anno fiscale corrente 2018 e, comunque entro il pagamento della seconda rata della Tari”. Alle 19, dopo circa 9 ore di dibattito, è andata in scena la protesta dell’opposizione: la maggioranza chiede di proseguire con i lavori fino all’approvazione di tutti gli atti, la minoranza vorrebbe proseguire i lavori nella mattinata di mercoledì, come già previsto dall’ordine dei lavori. Si va avanti a oltranza e i consiglieri di minoranza lasciano l’aula. “Invece di un dibattito approfondito si è deciso di costringere il dibattito quando ancora mancava da discutere il documento di bilancio nella sua interezza, più due ordini del giorno dei gruppi consiliari. Li lasciamo al loro votificio” ha spiegato il capogruppo Sel Francesco Rubini. Senza dibattito, si procede a tamburo battente e attorno alle 19.40 si arriva alla votazione conclusiva. Approvata dunque la manovra da 122 milioni di parte corrente, 61 milioni da tasse e tributi chiesti a famiglie e imprese anconetane, 58 milioni di investimenti previsti dal piano delle opere pubbliche tra risorse comunali, capitali privati e finanziamenti vinti tramite bandi di concorso come quelli del waterfront e Archi e Palombella. Un piano dei lavori pubblici definito dall’assessore Paolo Manarini “in continuità con il mandato in via di conclusione, dalla possibilità di attuazione molto alta, e che tocca tutte le esigenze della città”. Si accendono nuovi mutui per 3,8 milioni, destinati alle manutenzioni delle strade e degli asfalti, ma si estinguono in anticipo prestiti per 2,2 milioni. In totale, il debito del Comune diminuirà fino a 102 milioni di euro a fine anno.

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