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Ponte San Carlo chiuso:
Giancarli scrive a Ceriscioli

JESI - L'infrastruttura che attraversa il fiume Esino e che collega le province di Ancona e Macerata, nonché allo svincolo della superstrada Ancona-Fabriano-Perugia ed alla stazione ferroviaria è interdetta per motivi di sicurezza. «Il ponte è strategico per la città. Subito un incontro tra Regione e Comune per definire percorso e calendario per l'inizio dei lavori in tempi rapidi e certi» sollecita il consigliere regionale

Il consigliere regionale, Enzo Giancarli

Interruzione al traffico pesante del ponte di San Carlo di Jesi per problemi di sicurezza, il consigliere regionale, Enzo Giancarli, chiede l’intervento della Regione in una lettera inviata al presidente, Luca Ceriscioli, alla vice presidente ed assessore alle Infrastrutture, Anna Casini, e all’assessore all’Ambiente e Protezione civile, Angelo Sciapichetti. «Il Comune di Jesi – premette il consigliere Giancarli –, pur essendo un Comune importante non può sostenere da solo il costo di un’opera di rifacimento di quella portata, come richiedono le condizioni del ponte San Carlo ed ha bisogno di un aiuto esterno. Per questo ritengono fondamentale e non più rinviabile il coinvolgimento della Regione per destinare energie e fondi al ponte».

«Vengo a scrivervi – si legge nella lettera di Giancarli – perché considero non più rinviabile un intervento della Regione Marche per destinare energie e risorse finanziarie al ponte San Carlo, situato sul fiume Esino, e che collega la città di Jesi con il popoloso quartiere Minonna, con i comuni di Santa Maria Nuova e Filottrano, con la città di Macerata e con lo svincolo importantissimo di Jesi Centro sulla superstrada Ancona-Fabriano-Perugia. Questo ponte è oggi chiuso al traffico pesante.

È nella storia di questa regione – prosegue ancora la missiva – che interventi analoghi, rifacimenti o ricostruzioni di ponti, sono sempre stati realizzati con il finanziamento dello Stato, della Regione, delle Province e con il concorso dei Comuni. Sullo stesso fiume Esino, nei primi anni 2000, la Provincia di Ancona ha realizzato ben quattro ponti nel comune di Chiaravalle, nel comune di Jesi (Ponte Pio, che collega la città con i castelli, in particolare con Staffolo e Cingoli), nel comune di Maiolati Spontini, nel comune di Cupramontana, nell’intersezione coi comuni di Castelplanio, Mergo, Rosora e Serra San Quirico. Il ponte San Carlo, come scrivo sopra, è strategico per la città di Jesi. Tra l’altro, è quello più funzionale anche per il collegamento con la stazione ferroviaria, nonché con zone di centrale rilevanza manifatturiera come Santa Maria Nuova, Filottrano e il Maceratese. È ovvio che Jesi, pur essendo un comune importante, non può sostenere, senza un grande aiuto esterno, il costo di un simile intervento.

Credo quindi che vi siano tantissime ragioni e possibilità, considerata oggi la fase agonizzante delle Province, di un’azione da parte della nostra Regione. Anche di funzione, in quanto il poste San Carlo attraversa un fiume di competenza regionale e mette in comunicazione di fatto due provice. Ritengo pertanto che si debba partire da un incontro immediato con il Comune di Jesi per concordare da subito un percorso e un calendario che porti in tempi rapidi e sicuri a decisioni e misure indispensabili per l’avvio dei lavori. Come ho potuto constatare in altre occasioni – conclude Giancarli nella lettera –, conto sulla vostra responsabilità e sensibilità».

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