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Bruni all’attacco su via Lavanderia:
«Sesta proroga di chiusura al traffico.
Situazione ridicola»

LORETO - L'ex consigliere di maggioranza, punta il dito contro l'amministrazione che chiede ancora tempo per provvedere alla sistemazione della strada, chiusa alla circolazione da quasi un anno. Terminato l'iter per l'affidamento dei lavori, Bruni contesta anche la spesa: «Trentamila euro a carico delle casse comunali quando l'area andrà a privati»

L’ex consigliere di maggioranza, Roberto Bruni, in via Lavanderia a Loreto

Il consigliere comunale di Loreto, da un paio di settimane passato all’opposizione, Roberto Bruni, torna all’attacco su via Lavanderia. «La vicenda sta diventando davvero ridicola, più di quanto potessi immaginare − sbotta −. Una vicenda a dir poco vergognosa, portata avanti ormai da quasi un anno con troppa superficialità e totale menefreghismo da parte di sindaco e Giunta. Oggi scade l’ennesima proroga dell’ordinanza di chiusura alla viabilità, la sesta per l’esattezza e, dei lavori di completamento della sistemazione della strada, nemmeno l’ombra». Il consigliere sottolinea come nella giornata di ieri (22 giugno) sia stato pubblicato, nel sito del Comune, l’esito della procedura di affidamento dei lavori. Lavori, riprende Bruni: «esplicitamente richiesti dal sindaco al fine di scongiurare eventuali pericoli per l’incolumità pubblica, fino ad un mese fa non si era accorto, il sindaco, delle buche?». Le opere previste, fa presente il consigliere ex esponente della lista di maggioranza “Adesso Loreto” «consisteranno nel sistemare solo il tratto di strada di 200 metri che va dal confine del lottizzante, titolare del permesso di costruire, fino all’incrocio con via Leonessa, per una spesa complessiva di circa 30mila euro da attingere dalle casse comunali. La decisione di utilizzare le somme del bilancio comunale è paradossale − tuona Bruni −. Avrebbe dovuto pagare chi andrà a costruire in una delle zone più belle di Loreto e non i cittadini loretani. I lavori potevano essere inseriti in quelli già eseguiti dal privato che, tra l’altro, risultano ancora ad oggi incompleti. Così, oltre al danno anche la beffa. Nel frattempo − conclude Bruni −, restiamo in attesa della settima proroga».

Nove mesi per sistemare la strada, Bruni sbotta e lascia la maggioranza

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