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Il sindacalista Aboubakar Soumahoro
ed il pianista siriano Aeham Ahmad
protagonisti di AdMed 2018

ANCONA - Il Festival dei due mari torna a casa ed alla sua collocazione temporale di fine dell'estate, dopo l'esperimento autunnale fallito lo scorso anno. Nuovo format, eventi dall'alba al tramonto, dal Passetto al porto antico ed alla Mole passando per il Cardeto e Capodimonte. Versione ridotta, dal 29 agosto al 1 settembre, ma programma denso. Il volto della protesta contro lo sfruttamento dei braccianti nelle campagne calabresi e l'artista famoso per la foto che lo ritrae tra le macerie di Yarmouk, i volti simbolo di questa edizione

La presentazione dell’edizione 2018 di AdMed alla sede Iai

 

Il sindacalista dei braccianti in Calabria, Aboubakar Soumahoro (Foto Marco Alpozzi – LaPresse)

 

di Agnese Carnevali

Il Festival Adriatico Mediterraneo torna alla sua casa ed alla sua collocazione temporale, quella di fine estate, dopo la parentesi autunnale dello scorso anno che non ha convinto. Torna in versione ridotta, quattro giorni invece che una settimana intera (dal 29 agosto al 1° settembre), ma con un programma denso che sembra, almeno negli intenti, dare nuovo vigore a parole come diritti, solidarietà, uguaglianza, multiculturalità ed integrazione pronunciate con malcelato fastidio in questi tempi, come sottolineato da Giovanni Seneca, direttore artistico del Festival.

Il premio AdMed 2018. Il baricentro della manifestazione si sposta, per questa dodicesima edizione, verso il Mediterraneo, dopo essere stata per molti anni simbolo della ritrovata pace e della collaborazione nell’Adriatico dopo gli eventi terribili della guerra dell’ex Jugoslavia. Al centro Ancona, che prova a riproporsi come fu nel 2000, con la Dichiarazione di Ancona, città di pace, di dialogo, di interscambio tra popoli e culture. «In un momento in cui si vive la diversità come un problema vogliamo ribadire invece che essa è una ricchezza − le parole del presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo −, ribadendo parole chiave come solidarietà, giustizia sociale e guardando al mare Mediterraneo come mare di interscambio dei popoli». Non a caso la scelta di

Il pianista siriano, vincitore del premio AdMed 2018, Aeham Ahmad

consegnare il consueto premio Adriatico Mediterraneo al pianista siriano Aeham Ahmad, arrivato agli onori delle cronache per la foto che lo ritraeva intento a suonare tra la macerie di Yarmouk in Siria, oggi rifugiato in Germania, Paese dal quale continua il suo impegno accanto ai bambini profughi. È con lui che si aprirà la XII edizione del Festival mercoledì 29 agosto alle 18.15 alla sede Iai della Cittadella e poi con il suo concerto alle 21,15 alla Mole vanvitelliana (ingresso 12 euro).

Il nuovo format. Non solo Mole, location storica di AdMed, dopo la pausa dello scorso anno, ma anche il porto antico, all’Arco di Traiano, e poi i luoghi nuovi come il Passetto, il Cardeto e Capodimonte, come illustra il presidente del Consorzio Marche Spettacolo, Carlo Maria Pesaresi. Non solo un estendersi degli stage, ma un’immagine simbolica che segna il percorso del sole – icona anche grafica di questa edizione, per le illustrazioni di Francesca Ballarini – nella città di Ancona, dal suo sorgere al suo tramontare, entrambi, come sottolinea l’assessore alla Cultura, Paolo Marasca, sul mare. Dunque si parte all’alba con i concerti al Passetto delle 6 di mattina, per vedere nascere il sole, passando per il Cardeto, con le iniziative al Vecchio Faro con la collaborazione di Fargo, toccando Capodimonte con le escursioni, le presentazioni di libri e gli incontri, in un luogo da definire, ma con buona probabilità della location anche di Vino al Vino Bistrot, per concludere sul far della sera e di notte alla Mole e al porto antico. Tra le location anche la libreria Feltrinelli, sede di presentazioni di libri e dibattiti.

La nuova grafica del festival a cura di Francesca Ballarini: il sole ed Icaro nel momento in cui spicca il volo

Una trasformazione, quella del Festival in questa sua 12esima edizione e dopo l’esperimento poco riuscito del 2017, che «va di pari passi con la metamorfosi del mondo nel quale viviamo ed in un panorama anconetano sempre più ricco di proposte culturali di qualità e di carattere nazionale» afferma Marasca. Una proposta culturale a cui il vicepresidente della Camera di Commercio, Massimiliano Polacco, invita a guardare anche in chiave turistica, puntando ad un ulteriore balzo, verso proposte di livello internazionale «per recuperare i turisti stranieri che non scelgono più le Marche come meta dopo il terremoto»

I protagonisti del Festival. Tra i protagonisti di questa edizione, per la rassegna di incontri “Diritti e rovesci” a cura del Garante dei diritti di adulti e bambini delle Marche, in collaborazione con il Consiglio regionale, al foyer dell’Auditorium della Mole, alle 18.15  Aboubakar Soumahoro, il sindacalista a capo delle proteste dei braccianti in Calabria dopo l’uccisione di Soumaila Sacko, che si confronterà con Stefania Prandi, giornalista autrice di “Oro rosso”, sullo sfruttamento e le violenze subite da donne e uomini nei campi italiani, spagnoli e nordafricani, il 30 agosto. Venerdì 31 agosto Adriatico Mediterraneo riprende un filo che negli ultimi anni è sempre stato presente al festival, quello della Turchia, paese strategico per gli equilibri tra Europa e Medio Oriente e sempre più in bilico tra democrazia e autoritarismo. In questo caso la scelta è stata quella di ospitare un giovane scrittore decisamente anticonformista, Hakan Gunday, che dialogherà con il giornalista di Repubblica Marco Ansaldo, per esplorare cosa voglia dire oggi in Turchia libertà di espressione soprattutto per i più giovani. La conclusione del ciclo, sabato 1 settembre, è affidata al giornalista Alessandro Barbano che, partendo dal suo libro “Troppi diritti”, si confronterà sul perché avere in teoria troppi diritti rischi di diventare un problema per l’Italia.

L’artista Bombino

I concerti. La Mole si conferma anche nel 2018 il cuore pulsante dei concerti serali. Dopo l’esibizione di Aeham Ahmad la prima serata del festival 2018 si concluderà con un concerto del chitarrista tedesco Stefan Grasse al tempietto di San Rocco, al centro del cortile della Mole. Il 30 agosto direttamente dai territori tuareg del Niger arriva ad Ancona Bombino: chitarrista a cavallo tra rock, blues e world music Bombino è ormai acclamato a livello internazionale come una delle voci più originali arrivate dall’Africa. Anche lui costretto a lasciare la sua terra a causa di guerre e scontri – il suo ultimo album “Deran” è il primo realizzato in Africa dopo un decennio – è impegnato a favore di rifugiati e migranti, a favore dei quali si è esibito lo scorso 20 giugno per la giornata internazionale del rifugiato. Il 31 agosto si alza il velo su A.T.A. – Acoustic Tarab Alchemy, il nuovo progetto di Houchine Ataa, il cantante tunisino dell’Orchestra di Piazza Vittorio, che unisce un’anima di misticismo sufi ai suoni jazz e crea un suono tutto da scoprire. La chiusura alla Mole sabato 1 settembre riporta il Festival invece nei Balcani, zona da cui Adriatico Mediterraneo non va mai troppo lontano, con i Meszecsinka: gruppo con base ungherese ma con radici in tutta l’Europa orientale (il nome significa “Piccola Luna” in bulgaro) che si sta imponendo come una delle voci più forti e significative della scena world a livello europeo e che promette un finale esplosivo per il festival 2018. «Un rock psichedelico che si annuncia come esperienza interessante», spiega il direttore artistico Seneca che promette però anche musica più «consensuale, in particolare all’arco di Traiano, una musica che ti avvolge e ti accarezza, a fare da contraltare a musicalità più sperimentali e che ti fanno pensare». I concerti alla Mole, tutti organizzati in collaborazione con Amat, inizieranno sempre alle 21.15 e avranno biglietti di €8 (A.T.A. e Meszecsinka) e €12 (Aeham Ahmad e Bombino).

Meszecsinka red

A completare il programma, presentato questa mattina alla sede della Iai (l’Iniziativa Adriatico-Ionica) alla Cittadella, con l’ambasciatore Fabio Pigliapoco, a fare gli onori di casa. Al Passetto , all’alba, giovedì 30 partono le “Corde Mediterranee” di Luciano Pompilio, venerdì 31, Giuseppe De Trizio presenta il suo album “Flumine”, arrivato dopo oltre 20 anni di collaborazioni con Radicanto, Raiz e Teresa De Sio, e infine l’ungherese Sandor Szabo, con un’esibizione a cavallo tra oriente e occidente. All’ora del tramonto, alle 19.30, la scena si sposta al Cardeto. Il 30 agosto il quartetto Se.Go.Vi.O naviga tra mediterraneo e musiche da film riarrangiate, il 31 Giuliano Gabriele e il suo ensemble faranno ballare al tramonto al ritmo della tradizione del Sud Italia, il 1 settembre infine tocca alla contaminazione in chiave jazz del progetto Hyper+, con brani originali e classici rivisitati in chiave arabeggiante. Al Porto Antico, i concerti a tarda sera. È “Frontiere”, la rassegna che si terrà al palco musicale vicino alla fontana del due soli, per un richiamo all’opera di Enzo Cucchi che chiude idealmente la giornata. Si parte mercoledì 29 alle 23.30 con i tunisini Fanfara Station, che fondono orchestra fiati, loop elettronici e sonorità maghrebine. Giovedì 30 alle 23 sul palco sale Mr Jod e la sua band, per un concerto dal Marocco all’insegna dell’energia più pura. Venerdì 31 la scena si sposta all’altro capo del porto, al Lazzabaretto, per il set di suoni e colori elettronici del dj anconetano Apeless, mentre sabato 1 settembre chiude la rassegna l’irriverenza di SanGennarobar, dj set partenopeo con tocchi che giungono dall’Africa profonda, dal Salento, fino all’India e al Sud America.

Per le presentazioni e gli incontri appuntamento il 30 agosto nel pomeriggio alla Feltrinelli con Matthias Canapini racconta il suo viaggio sui luoghi del terremoto con “Il passo dell’acero rosso. Alberi, pecore e macerie”, mentre nel dopocena tocca a Enrico Mariani e Francesco Mazzanti raccontare il loro “Sulla schiena del drago”; il 31 agosto il pomeriggio è il momento di Marco Benedettelli, che presenta “Chi Brucia. Nel Mediterraneo sulle tracce degli harraga”, il racconto del suo viaggio sulle rotte dei migranti dal Nord Africa, alla sera Enrichetta Vilella parlerà del suo romanzo “La chiave di cioccolata”, a proposito di detenzione e libertà; infine sabato 1 settembre la giornalista Asmae Dachan presenta “Il silenzio del mare”, occasione per tornare a parlare di quanto sta accadendo in Siria, mentre chiuderà la giornata Corrado Dottori raccontando il suo romanzo “La musica vuota”. Grazie alla collaborazione con Opera Societa Cooperativa sarà poi possibile scoprire luoghi e sapori dell’Ancona ebraica: una visita guidata nella storia e nel quartiere di Capodimonte tra i luoghi che costituivano il ghetto della città come via Bagno, corso Stamira, via Lata e via Astagno, dove hanno sede le 2 sinagoghe di Ancona, fino al parco del Cardeto che custodisce uno straordinario esempio di cimitero ebraico rivolto ad oriente e affacciato sul mare. Al termine dell’escursione poi, insieme a Vino al Vino Bistrot, si potrà degustare un aperitivo con vino kosher e assaggi della tradizione ebraica.

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