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Decreto terremoto, Salvini:
«Felice per nonna Peppina
e per chi ha tenuto duro»

SISMA - Il vicepremier soddisfatto dell'approvazione alla Camera. Nel dl rientrano una serie di provvedimenti che comprendono anche la sanatoria per le casette costruite in emergenza e lo sblocco dei lavori di ristrutturazione di 3mila chiese danneggiate

 

Approvato il decreto terremoto, 398 i voti a favore, 98 gli astenuti e nessun contrario. «È doveroso ringraziare chi ha permesso di passare dalle parole ai fatti – ha detto il vicepremier Matteo Salvini, aprendo la conferenza stampa dei deputati leghisti delle quattro regioni colpite dal sisma Sono particolarmente felice per nonna Peppina, che spero di incontrare presto, e per tutte quelle persone che, come lei, hanno tenuto duro con coraggio. Oggi è stata una giornata ben spesa perché gli ultimi tra gli ultimi hanno ottenuto giustizia».

«Avevamo poco tempo e poche risorse, ma abbiamo voluto introdurre già in questa fase ogni possibile miglioria nel convertire il decreto Gentiloni che conteneva solo una manciata di norme fiscali – ha esordito il senatore Paolo  Arrigoni – Ci siamo attivati in commissione speciale al Senato e, successivamente, abbiamo anche trovato 300 milioni per la proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2018». Sanatoria per le casette costruite in emergenza da 1.300 famiglie che, come nonna Peppina, hanno scelto di continuare a vivere nella propria terra; sbloccati i lavori di ristrutturazione di 3mila chiese danneggiate attraverso il passaggio da regime dei lavori pubblici a quello privato; 60 giorni di proroga alle imprese aquilane così da consentire al Governo di avviare una negoziazione europea. Tra i nodi quello delle imprese aquilane sottoposte a procedura europea di infrazione. Quest’ultima vicenda è uno dei motivi che hanno portato all’accelerazione dei lavori. «Dovevamo dare risposte certe in tempi certi – ha detto l’onorevole Tullio Patassini –. Lo abbiamo fatto intanto attraverso tregua fiscale e superamento della difformità edilizia privata perché intendiamo la ricostruzione in primis come ritorno alla vita delle nostre straordinarie comunità».

 

IL FOCUS SUL DECRETO:

  1. prorogato lo stato di emergenza al 31 dicembre 2018 con uno stanziamento di 300 milioni di euro;
  1. proroga di un anno (al 2019) per la restituzione mutui dei Comuni e la possibilità di adeguare l’indennità ai sindaci di comuni con meno di 5mila abitanti;
  2. proroga di 2 anni (al 2020) della sospensione dei mutui per attività economiche e private per prima casa, e al 2021 per chi è in zona rossa;
  3. riconoscimento ai privati delle spese per la Tosap per l’occupazione del suolo pubblico per il cantiere di ricostruzione;
  4. proroga sino al 2020 delle esenzioni delle bollette delle forniture in zona rossa;
  5. introduzione della possibilità di avvalersi del datore di lavoro per la restituzione in 60 rate dei versamenti della busta paga pesante. Ciò sgraverà i contribuenti da ulteriori adempimenti burocratici;
  6. innalzamento della soglia prevista per le aziende per l’obbligatorietà della Soa per l’affidamento dei lavori pubblici. Ciò limiterà l’esclusione dalle gare evitando ulteriori chiusure;
  7. introdotto il rimborso delle spese per l’adeguamento antincendio e per l’eliminazione delle barriere architettoniche di immobili distrutti e danneggiati;
  8. modifica delle regole relative alle centrali uniche di committenza per superare una limitazione eccessiva per i soggetti attuatori;
  9. prevista la realizzazione di aree turistiche attrezzate per roulotte e camper per proprietari di seconde case distrutte, fondamentale per il rilancio del turismo e per far rivivere le comunità;
  10. introdotta la pubblicazione e l’aggiornamento periodico di linee guida del commissario con procedure e adempimenti connessi alla ricostruzione;
  11. introduzione di semplificazioni nell’istruttoria relativa alla compatibilità urbanistica;
  12. definite le procedure per la regolarizzazione dei condoni pendenti relativi ai fabbricati danneggiati dal sisma e per le sanatorie di piccole difformità realizzate in assenza di SCIA, molto importanti per sbloccare la ricostruzione dei privati.
  13. introdotta una normativa adeguata per sanare le casette temporanee costruite senza permesso in emergenza, ma necessarie per affrontare immediate esigenze abitative;
  14. introdotta una norma per consentire la demolizione e la ricostruzione di abitazioni inagibili in deroga al vincolo stradale;
  15. introdotta la possibilità per le diocesi di intervenire su gran parte delle 3.000 chiese danneggiate ricorrendo a procedure previste per la ricostruzione privata, in luogo delle procedure pubbliche, per lavori su singoli interventi di importo fino a 500.000 euro. Una misura importante per accelerare i lavori ricostruzione delle chiese, fondamentale per il bene delle comunità;
  16. esonero i Comuni dall’obbligo di raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata durante il periodo dell’emergenza e nell’anno successivo;
  17. proroga a fine dicembre 2018 per la presentazione di schede Aedes per interventi di immediata esecuzione da parte dei professionisti. (Questi ultimi cinque punti sono le novità introdotti con emendamenti solo della Lega)

 

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