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Danni da maltempo,
il Comune di Jesi attiva uno sportello

SERVIZIO - Attivato un ufficio per raccogliere le segnalazioni dei cittadini sui danni dell'alluvione del primo settembre. I moduli sono anche scaricabili sul sito del Comune, la scadenza è il 14 settembre

Allagamenti a Jesi.

Danni da maltempo, il Comune di Jesi si sta organizzando per chiedere lo stato di calamità. Intanto, è stato attivato un ufficio dedicato per raccogliere le segnalazioni dei cittadini. In considerazione dell’eccezionale ondata di maltempo di sabato 1° settembre, l’Amministrazione rende noto che è disponibile un modello prestampato
presso l’ufficio distaccato appositamente aperto all’ex III Circoscrizione, in via Tessitori (orari dalle 11.30 alle 13,30 tutti i giorni e dalle ore 16 alle 18 il martedì e giovedì). Il modulo è anche scaricabile dal sito Internet del Comune. La segnalazione dei danni deve essere effettuata entro il 14 settembre 2018.
In città si contano ancora i danni, i disagi e i problemi dovuti al maltempo. Non si placano neanche le polemiche da parte delle forze politiche, che ne chiederanno conto al prossimo consiglio comunale e da parte delle associazioni di categoria.
L’evento di sabato è stato assolutamente eccezionale: in 2 ore sono caduti 85 millimetri di pioggia, quasi 4 volte in più di quella caduta in tutto il mese di gennaio. Esattamente, tra le ore 14 e le ore 16 di sabato 1 settembre sono caduti a Jesi 84,8 millimetri di pioggia, equamente distribuiti tra le 14 e le 15 (42,6 millimetri) e tra le 15 e le 16 (42,2). Alcuni raffronti per rendere l’idea del quantitativo: nell’intero mese di gennaio 2018 la pioggia caduta è stata di appena 24 millimetri, febbraio che è stato il mese più piovoso dell’anno ha registrato
complessivamente 162 millimetri, appena il doppio in 28 giorni delle due ore di Jesi. Si aggiunge, sempre recuperando i dati dal sistema informativo regionale metro-idro-pluviometrico: negli ultimi dieci anni non si è mai registrata in una sola ora una pioggia così intensa come quella caduta, addirittura in un’ora dopo l’altra, sabato scorso. È la conferma di un fenomeno assolutamente eccezionale e localizzato, neanche immaginabile dai più accurati studi di previsioni meteo, tenuto conto che, tradotta la precipitazione in litri d’acqua, parliamo di ben 85 litri per metro quadrato.

Il sindaco di Jesi, Massimo Bacci

“In questo contesto di eccezionalità – sottolinea il sindaco Massimo Bacci – intendo ringraziare tutti i tecnici comunali che si sono resi immediatamente reperibili e che, con il loro intervento tra chiusure di sottopassi e presidio delle zone più critiche, hanno scongiurato situazioni di rischio per le persone. In ragione di ciò e dei danni che si sono registrati tra proprietà pubbliche e private, il Comune ha scritto alla Regione Marche affinché possa essere presentata richiesta dello stato di emergenza. Nell’attesa ha già predisposto i moduli per la presentazione delle domande da parte dei cittadini che potranno essere scaricati dal sito internet del Comune o ritirati e consegnati in portineria o presso i locali dell’ex terza circoscrizione di fronte alla palestra Carbonari. Chiarito questo – conclude il primo cittadino – va aggiunto che Jesi è uno dei pochissimi Comuni che dispone la pulizia delle caditoie con ordinanza ed in maniera periodica in tutto il tessuto urbano proprio per consentire alle acque piovane di defluire correttamente nella rete fognaria. Anche in ragione di quello che è successo sabato, saremo ancor più rigorosi con chi non rispetta i divieti di sosta per la pulizia di strade e fognature”.
Per quanto riguarda viale della Vittoria, una delle strade più colpite, i tecnici hanno appurato che il fiume d’acqua che scendeva aveva un impeto talmente forte da saltare una dopo l’altra le caditoie presenti, impedendo dunque alle stesse di raccogliere la pioggia e farla defluire nella condotta fognaria che peraltro, sotto il Viale, è di dimensioni enormi, con un diametro di oltre 2,5 metri. È poi evidente che la stessa pioggia ha portato con sé un grande quantitativo di foglie e detriti i quali, una volta rallentata la forza dell’acqua, si sono depositati sulle caditoie ostruendole.

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