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Ascia, mannaia e piede di porco in auto,
denunciato un fanese

SENIGALLIA - Aveva in macchina un arsenale da scasso. Incappato in un controllo, un fanese di 59 anni è stato identificato e denunciato dai carabinieri della locale compagnia

Controlli dei carabinieri di Senigallia.

 

Aveva in macchina una specie di arsenale da scasso. Incappato in un controllo, un fanese di 59 anni è stato identificato e denunciato dai carabinieri della compagnia di Senigallia. Gli vengono contestati i reati di possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli oltre che porto illegale di oggetti atti ad offendere. L’uomo, operaio già noto alle forze di polizia, è stato fermato da una pattuglia del nucleo radiomobile mentre passeggiava lungo via Verdi. Era in compagnia di un’altra persona residente a Mondolfo. I due avevano creato un certo sospetto tanto che un residente del quartiere aveva segnalato la loro presenza al 112.
Il controllo è stato esteso anche all’autovettura del fanese che si trovava parcheggiata nelle vicinanze. I militari quindi hanno rinvenuto nascoste dietro il sedile del passeggero anteriore un’ascia ed una mannaia nonché celato nel vano portabagagli un piede di porco, dei quali il 59enne non è stato in grado di giustificarne il possesso limitandosi a riferire che gli servivano nel suo lavoro.
Il materiale è stato sottoposto a sequestro. L’uomo è stato denunciato all’autorità giudiziaria.
E sempre nel corso dei controlli straordinari di sicurezza a Senigallia da parte dei Carabinieri della locale compagnia che hanno ispezionato alcuni casolari ubicati nella zone periferiche della città, dove solitamente alloggiano stranieri irregolari (immobili in strada della Marina e in via Cellini), sono stati identificati circa 25 stranieri, senza rilevare irregolarità circa la permanenza sul territorio nazionale.
Al Vivere Verde i carabinieri hanno verificato anche la posizione degli alloggiati nelle strutture ricettive. In un B&B in via Verdi, i carabinieri hanno proceduto all’arresto di un 28enne albanese, irregolare sul territorio nazionale, per
false attestazioni a Pubblico Ufficiale sull’identità personale. Il giovane, che era alloggiato presso la struttura dal 5 ottobre, aveva esibito un passaporto intestato ad un 30enne. Lo stesso documento che è stato presentato questa mattina ai Carabinieri che stavano eseguendo l’accertamento. Attraverso le generalità riportate sul documento, la persona sottoposta a controllo appariva incensurata. Tuttavia, l’effige dell’intestatario del documento non era perfettamente somigliante al controllato. I militari comunque hanno voluto approfondire la questione ed hanno condotto il giovane in caserma dove è stato sottoposto alle operazioni di foto-segnalamento e riscontro dattiloscopico. Gli accertamenti hanno dato ragione ai sospetti nutriti dagli operanti . Infatti, la persona fermata è risultato essere il fratello dell’intestatario del passaporto ed a suo carico figurano numerosi precedenti penali ed un decreto di espulsione dal territorio nazionale emesso dalla Questura di Rimini nell’agosto 2017. Inoltre, fino al mese di agosto scorso, il 28enne era ricercato in quanto colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere, per violazione alla legge in materia di sostanze stupefacenti, successivamente revocata agli inizi di settembre. Per tale ragione, al fine di sottrarsi alla cattura, verosimilmente non essendo a conoscenza dell’intervenuta revoca, lo straniero usava il passaporto falso.
Pertanto l’albanese è stato dichiarato in arresto. In attesa dell’udienza di convalida dell’arresto dinanzi al Tribunale, è stato trattenuto nelle camere di sicurezza della caserma di via Marchetti.

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