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Rifiuta di vaccinarsi,
ostetrica licenziata in tronco

SANITA' - La donna lavorava all'ospedale di Macerata, la decisione del direttore dell'Area Vasta 3 è arrivata dopo una serie di sollecitazioni. Il plauso di Roberto Burioni: «Un sanitario così non solo è un ignorante, ma è qualcosa di vicinissimo a un criminale. Ha fatto benissimo Maccioni, orgoglioso della mia Regione»

L’ospedale di Macerata

 

Si rifiuta di vaccinarsi, ostetrica licenziata in tronco per giusta causa. E’ successo all’ospedale di Macerata, a firmare il provvedimento il direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni. Oggi sarà notificato l’atto e da domani la donna sarà di fatto fuori dall’azienda sanitaria. Ovviamente potrà, se lo riterrà opportuno, presentare ricorso al giudice del lavoro.

Alessandro Maccioni

La decisione, se non la prima tra le prime in Italia, è stata presa dopo l’istruttoria portata avanti dall’ufficio disciplinare dell’Asur. Secondo il piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-2019, recepito da una delibera regionale del maggio 2017 e da una determina dell’Asur dell’ottobre dello stesso anno, infatti, per gli operatori sanitari che lavorano in determinati reparti i vaccini sono obbligatori. Tra i reparti considerati a rischio, c’è appunto quello di Ostetricia. Per questo alla donna era arrivato un ordine di servizio che le imponeva di sottoporsi al trattamento, ordine che però non è mai stato recepito. L’azienda ha provato più volte a sollecitare negli ultimi mesi, ma senza mai ottenere risultati. Come ultima chance all’ostretica erano stati dati 20 giorni di tempo per vaccinarsi. Trascorsi i quali è scattato il licenziamento. «Anche perché – spiega Maccioni – non possiamo ricollocarla. La decisione è arrivata dopo una serie di tentativi affinché tornasse sulla sua scelta. Ma la sua è stata un ferma presa di posizione, quindi non abbiamo potuto fare altro». Una decisione, quella dell’Area Vasta 3, che ha trovato anche il supporto del medico Roberto Burioni, noto per le sue battaglie contro i No Vax e che dal palco della Lepolda aveva criticato il governatore Ceriscioli per l’assegnazione della delega alla Sanità al geometra Federico Talè.

Roberto Burioni

«Un sanitario che rifiuta le vaccinazioni – ha scritto Burioni – secondo me non solo è un ignorante non scusabile, ma è qualcosa di vicinissimo a un criminale. La presenza di una persona non vaccinata in un reparto come quello dove si seguono le donne gravide e dove si partorisce è letteralmente come avere un fiammifero acceso dentro un deposito di benzina. Un’ostetrica non vaccinata può contrarre morbillo, varicella, rosolia e trasmettere queste malattie alle future mamme e ai neonati con conseguenze devastanti. Tollerare la presenza di un’ostetrica non vaccinata dentro un reparto ospedaliero è come tollerare che a guidare un autobus sia un autista completamente ubriaco. Entrambi a causa di un comportamento folle e sconsiderato mettono in pericolo loro stessi e la vita degli altri. Entrambi devono essere cacciati per difendere la sicurezza di persone innocenti. Ha fatto benissimo il mio collega Alessandro Maccioni che dirige l’Asur di Macerata a licenziare in tronco questa ostetrica incosciente e voglio proprio vedere se i sindacati avranno il coraggio e la spudoratezza di difendere questa irresponsabile. Orgoglioso della mia Regione».

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