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Parcheggi selvaggi a Canfaito:
esposto alla Procura

SAN SEVERINO - Il documento è stato sottoscritto da tredici associazioni ambientaliste, escursionistiche e di fotografia naturalistica. Il consigliere comunale settempedano Francesco Borioni ha presentato un'interrogazione all'amministrazione comunale

 

Foto dalla pagina Fb Parco del Monte San Vicino e dintorni

 

Assalto a Canfaito, con parcheggio selvaggio fuori dalle zone predisposte, auto messe a casaccio vicino ai faggi secolari, persone che si sono arrampicate sulle piante ed episodi di inciviltà: il caso è finito al vaglio della Procura della Repubblica di Macerata. Alcune associazioni e cittadini del posto hanno raccolto documentazione di quanto accaduto ed hanno preparato un esposto, consegnato stamane alla procura maceratese, che valuterà se vi siano stati eventuali illeciti.

L’esposto per «la gestione della faggeta di Canfaito, per quella complessiva della Riserva naturale di San Vicino e Canfaito, alla Procura della Repubblica di Macerata ed alla Soprintendenza alla tutela del Paesaggio di Ancona e per conoscenza ai Comandi regionale e provinciale dei Carabinieri Forestali, al Noe, all’assessorato all’ambiente ed alle aree protette della Regione Marche e alla Unione Montana Potenza Esino Musone», è stato sottoscritto da tredici assocazioni ambientaliste, escursionistiche e di fotografia naturalistica. In autunno la zona, dalla suggestione unica, per la presenza di un bosco di faggi e complice il passaparola sui social, diventa meta di migliaia di presenze. Molti escursionisti sono semplicemente armati di macchine fotografiche e grande rispetto per l’ambiente naturale e montano incontaminato, che è racchiuso in una riserva naturale, ma purtroppo vi sono altri che non si comportano in modo adeguato. Sono stati diversi visitatori e cittadini settempedani, ad immortalare il parcheggio disinvolto ed altri episodi deprecabili, con molte auto che sono state multate perchè erano fuori dalle zone previste come parcheggio.

Francesco Borioni

Nei giorni scorsi l’Unione montana di San Severino ha ricordato le regole di comportamento da tenere all’interno della riserva naturale. Sul tema il consigliere comunale del Centro Sinistra per San Severino, Francesco Borioni ha presentato un’interrogazione all’amministrazione comunale, che sarà discussa in occasione del consiglio comunale. «La riserva naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito, rappresenta un vanto ed una eccellenza del nostro territorio. Di anno in anno, complice lo sviluppo e la diffusione di forme di turismo eco sostenibile ed escursionismo, questo “nostro” angolo di paradiso si attesta come meta di spicco delle suddette attività, con notevole afflusso di persone in molti momenti dell’anno – scrive Borioni – escursioni, trekking fotografici, ricerca di funghi o semplici passeggiate sono esperienze che il celeberrimo faggeto di Canfaito è in grado di rendere uniche con la sua secolare e maestosa bellezza, legata anche allo stato di perfetta conservazione delle biodiversità e dell’ambiente». Per il consigliere l’ente deve attivarsi per garantire la perfetta conservazione dell’ambiente unico che si trova tra il San Vicino ed il Canfaito: «Va considerato il non trascurabile aspetto che la riserva rappresenta una potenziale risorsa anche economica per il territorio, muovendo di fatto una notevole mole di persone nel suo ambito, specie in un momento in cui tante delle attività del territorio risentono ancora della battuta d’arresto portata dal sisma del 2016 – osserva Borioni – gli scenari delle domeniche di fine ottobre inizio novembre descritti dai giornali locali devono essere in futuro evitati e gestiti, non solo per la salvaguardia dell’ambiente ma per l’incolumità delle stesse persone che decidono di passare momenti di relax».

Nell’interrogazione il consigliere rileva che il Comune di San Severino ha un suo delegato nel comitato di indirizzo della riserva e chiede di conoscere come l’ente gestisce quel territorio: «Quale tipologia di personale sia previsto l’utilizzo a tal fine ed in quale misura ed inoltre di conoscere la programmazione dell’Amministrazione Comunale in relazione alle attività di tutela, promozione e valorizzazione del territorio attraverso lo sviluppo di questo importante asset. Si chiede, infine, quali iniziative sono state messe in atto o proposte all’Ente gestore per rimediare alla brutta figura pubblica che San Severino Marche ha fatto, consentendo lo “scempio e l’assalto del santuario dei Faggeti”, così come descritto dagli organi di informazione locali, dimostrando una inesistente macchina organizzativa e una mancata “gestione” del fenomeno».

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