«Ho problemi economici, è per questo che ho rapinato il supermercato». Ha confessato davanti al giudice il 34enne catanese a cui la procura addebita la rapina avvenuta la mattina dello scorso 26 febbraio al ‘Tigre Amico’ di Marina. L’uomo, incensurato e operaio di un’azienda di Jesi, ieri mattina è stato ascoltato dal giudice nell’interrogatorio a garanzia dell’arresto avvenuto lunedì dopo la misura cautelare del carcere disposta dal tribunale. Assistito dal legale Rino Bartera, si è assunto le responsabilità del colpo che gli ha consentito di mettere le mani su circa 1.300 euro. Il giudice ha stabilito il regime degli arresti domiciliari. Il catanese, dunque, è uscito da Montacuto. Prima di lui era finito in manette il suo presunto complice, un napoletano di 39 anni che avrebbe fatto da “palo” aspettando il 34enne fuori dal supermercato a bordo di una Hyundai bianca. Il campano era stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Senigallia il giorno dopo la rapina avvenuta in via Grazia Deledda.
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