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Un migliaio di cessioni di droga,
tre arresti all’Hotel House
Chiuso un bar: «Ritrovo di spaccio»

PORTO RECANATI - Operazione della Squadra mobile di Macerata. In cella tre tunisini che vendevano cocaina ed eroina

 

Da sinistra: il primo dirigente Giuseppe Marchetti, il questore Antonio Pignataro, il commissario capo Maria Raffaella Abbate

 

di Gianluca Ginella (Foto di Fabio Falcioni)

Oltre mille cessioni di droga all’Hotel House di Porto Recanati, tre persone in manette. Chiuso anche il bar perché sarebbe stato uno dei punti di riferimento per la cessione di droga. Serrande abbassate per 30 giorni, secondo quanto disposto dal questore di Macerata, Antonio Pignataro. L’indagine sul giro di spaccio è della Squadra mobile di Macerata ed è partita nel giugno 2018: sono state ricostruite 1.050 cessioni (tra il settembre 2018 e il luglio di quest’anno) tra eroina e cocaina. A cedere la droga tre tunisini, tutti finiti in manette questa mattina in seguito ad una misura cautelare spiccata dal gip Domenico Potetti su richiesta della procura (le indagini sono state coordinate dal procuratore Giovanni Giorgio e dal pm Claudio Rastrelli). In carcere a Montacuto di Ancona sono finiti il 35enne Tarek Smaali, il 38enne Rached Zouari e Mohamed Jriji, 22. «E’ stato un intervento straordinario ed eccezionale. Di fronte a fatti eccezionali si deve rispondere con azioni operative ancora più straordinarie – dice il questore Antonio Pignataro -. La nostra azione comunque deve continuare e non può mai interrompersi». Sulla chiusura del bar, di cui si è occupa la divisione di polizia amministrativa, diretta dal primo dirigente Giuseppe, Marchetti, questore aggiunge: «Nessuno può sognarsi di avere un locale che diventa un punto di riferimento per chi spaccia la droga». Nel complesso l’indagine ha portato ad accertare «cessioni di cocaina e eroina, nel complesso, per circa un chilo e mezzo. I tre arrestati vendevano sia in modo autonomo che in concorso tra loro» ha detto il commissario capo Maria Raffaella Abbate che dirige la Squadra mobile di Macerata. Gli arrestati sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Domenico Biasco e Simone Matraxia.

 

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