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Museo ‘Stupor Mundi’, c’è la firma
per la donazione al Comune

JESI - Davanti al notaio Barbara Federici è stata formalizzata questo pomeriggio. La collezione museale è passata di proprietà dalla società che faceva capo all’ingegnere Gennaro Pieralisi al Comune di Jesi

La firma ufficiale per la donazione del Museo Stupor Mundi tra il sindaco Massimo Bacci (a sinistra) e l’imprenditore Gennaro Pieralisi

Una delle sale del museo Stupor Mundi di Jesi

 

Con la firma di fronte al notaio Barbara Federici, è stata formalizzata questo pomeriggio la donazione del Museo Stupor Mundi che passa dalla società che faceva all’ing. Gennaro Pieralisi al Comune di Jesi.  Dal 1° novembre sarà avviata una gestione transitoria in attesa della definizione, da parte del Consiglio comunale, del nuovo modello gestionale. Nelle intenzioni dell’Amministrazione vi è la volontà di coinvolgere giovani con idee innovative per una gestione del museo multimediale la più efficace possibile e capace di richiamare un pubblico di visitatori costituito sia da studenti che da turisti italiani e stranieri.

Il Museo Stupor Mondi a Jesi

La presa in carico del museo Federico II giunge in un momento in cui la figura dell’imperatore svevo diventa sempre più centrale nella politica di incoming della Regione Marche. In tale ottica, all’interno delle iniziative di sviluppo e valorizzazione dell’offerta turistica regionale, è stato infatti assegnato un contributo di 130 mila euro al Comune di Jesi per sostenere proprio uno specifico progetto dedicato a “Le Marche del Medio Evo e dei borghi nel segno di Federico II” che coinvolgerà altri Comuni del territorio regionale, compresi quelli del cratere del sisma, per programmi culturali e turistici di qualità. Il progetto è stato predisposto grazie alla fondamentale collaborazione della Fondazione Federico II Hohenstaufen ed in particolare della direttrice Franca Tacconi.

«Ringrazio l’ing. Pieralisi che ha fortemente voluto questo museo per valorizzare appieno la figura dell’imperatore svevo» ha sottolineato il sindaco Massimo Bacci che ha aggiunto: «Adesso dovremo essere bravi a cogliere anche questa sfida che ci si presenta. In questi anni abbiamo riqualificato molti contenitori e spazi nel centro storico: penso alla Salara di Palazzo della Signoria, al Museo Archeologico, all’Istituto Marchigiano di Enagostronomia, ma anche a Piazza Colocci o alla prossima Piazza Pergolesi. Il museo Federico II Stupor Mundi è un ulteriore tassello che può servire, se ben organizzato, a richiamare turisti italiani e stranieri e a generare così occasioni di crescita per tutti. E su questo dobbiamo puntare con una gestione giovane, brillante, capace di costruire iniziative e progetti appetibili». Con l’accettazione della donazione, il Comune da un lato è subentrato nel contratto di locazione dell’immobile di proprietà della Fondazione Carisj e dall’altro è uscito definitivamente dalla Fondazione Federico II Stupor Mundi che era stata costituita proprio per la realizzazione del museo multimediale.

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