La musica è libertà, condivisione e ribellione. L’unica via per opporsi a un mondo 3.0 dove l’omologazione e la formattazione delle menti predominano. E’ questo il fil rouge che lega ogni scena di ‘We will Rock You, il musical che ieri sera ha infiammato il pubblico del Teatro La Fenice. Applausi, consensi e un fine spettacolo a tutto rock per l’ultima delle due tappe senigalliesi dell’opera che porterà in giro per l’Italia le musiche leggendarie dei Queen. Il rock musical del produttore Claudio Trotta (regia di Michaela Berlini) è un centrifugato di energia che dura per oltre due ore, proiettando lo spettatore in un futuro lontano (ma neanche tanto) dove sull’immaginario pianeta Mall vive il più completo trionfo della globalizzazione: è l’era del selfie, del pensiero unico, dell’omologazione. Ogni tentativo di uscire dalla ‘rete’ controllata dalla Global Soft e presieduta da Killer Queen (Valentina Ferrari) è bandito. Ma la resistenza c’è. E’ rappresentata dai Bohemiens (tra questi Brit, impersonato da Claudio Zanelli, e Oz, Loredana Fadda) che sono alla ricerca di colui potrà far tornare a risuonare il rock. Il viaggio verrà intrapreso dall’ingenuo Galileo Figaro (Luca Marconi) e dalla volitiva Scaramouche (Martha Rossi). Ad echeggiare sul palco, tra coreografie e pochi cambi di scena, sono oltre 20 canzoni composte dai Queen, riprodotte da una band che viene scoperta al pubblico solo alla fine. La nuova produzione italiana (il primo spettacolo è del 2009) arriva poco dopo l’esplosione della Queen mania, data anche dal successo del film Bohemian Rhapsody.
(Fe.ser)
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