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Pasticcio conteggio schede elettorali,
condannato il Comune di Montemarciano

SENTENZA - Dovrà pagare mille euro a Renzo Sordoni, candidato alle scorse amministrative con la lista civica 'Progetto Montemarciano'. Erano stati messi a verbale 8 voti, il Tar ha riconosciuto 19 preferenze. Diventa così il primo dei consiglieri non eletti

Foto d’archivio

 

Elezioni amministrative a Montemarciano, pasticcio con il conteggio delle schede e la trascrizione dei voti: vinto il ricorso di Renzo Sordoni. Il candidato al Consiglio Comunale con la lista civica ‘Progetto Montemarciano’ si è rivolto al Tar ritenendo che ci fosse un errore nell’attribuzione dei voti di preferenza nella sezione 7. E i giudici gli hanno dato ragione: gli erano state attribuite 8 preferenze e non 19, come risultato. Per questo, il Comune presieduto dal sindaco Damiano Bartozzi (lista Democrazia e Solidarietà) è stato condannato a pagare mille euro al ricorrente, difeso dall’avvocato Bernardo Becci. Stando a quanto ricostruito dai giudici, nel verbale della sezione 7 riportante i voti di preferenza, veniva indicato che Sordoni aveva ottenuto 8 voti di preferenza, anziché 18 come riscontrato dal rappresentante di lista. Dopo il riconteggio delle schede, chiesto dall’avvocato Becci ed effettuato il 3 ottobre scorso dalla Prefettura di Ancona, è emerso come il candidato avesse ottenuto  non 8 voti bensì 19: 11 preferenze in più rispetto a quanto indicato nel verbale e una in più rispetto a quanto ribadito dal ricorrente.  Dalla verifica della Prefettura si sono potuti riscontrare due errori:  il primo relativo al mancato conteggio di una preferenza ed il secondo di trascrizione, dato che le tabelle di scrutinio della sezione 7 riportavano 18 voti per Sordoni e che il verbale  delle operazioni dell’ufficio elettorale ne aveva suggellati solo 8. Il Comune di Montemarciano, inoltre, è stato condannato a pagare mille euro a Sordoni che diventa il primo dei non eletti dei consiglieri comunali e non più il quarto. Per l’avvocato Bernardo Becci «con la sentenza del Tar viene reintegrata la legittimità violata nel corso delle operazioni elettorali, con ciò salvaguardando la volontà espressa dal corpo elettorale, nel corso delle elezioni comunali dello scorso 26 maggio».

(Fe.ser)

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