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Jesi saluta commossa la sua mascotte,
Vanda trovata morta in casa

JESI - La città piange Vanda Stefanelli, conosciutissima da tutti e benvoluta. Aveva 69 anni.

Vanda Stefanelli

 

 

di Talita Frezzi

 

Era la mascotte della città, perché abitava in centro ed era impossibile non incontrarla almeno quattro-cinque volte al giorno, per il corso, nei bar o in piazza della Repubblica. Agli eventi, alle inaugurazioni, ai comizi politici e alle manifestazioni. C’era sempre e da oggi sembrerà impossibile non trovarsela più che sbucava alle spalle, con le sue domande improvvise e secche come frecciatine, con la sua aria buona e quel male di niente che l’accompagnava da diversi anni. Con problemi di salute, Vanda Stefanelli, 69 anni, era uno di quei personaggi che rendono la città meno fredda e più familiare, più colorata e viva. Ex bidella ormai in pensione, non si era mai sposata e non aveva figli. La sua grande famiglia diffusa era la gente del centro che la incontrava, la salutava, ci chiacchierava, le offriva le sigarette. Il suo mondo era lì. Abitava da sola in centro storico, in un appartamentino di vicolo Fiorenzuola dove l’hanno trovata oggi ormai priva di vita. A lanciare l’allarme è stata una assistente di una cooperativa sociale che le dava una mano, ha suonato alla porta senza avere risposta. Ha atteso, ma niente. Eppure sapeva che Vanda doveva essere in casa. A quel punto, preoccupata, ha allertato la Polizia locale e il 118. Sono anche intervenuti i vigili del fuoco, che hanno aperto la porta. Ma era maledettamente tardi, per la povera Vanda non c’era più nulla da fare. Il medico ha accertato che il decesso è sopraggiunto per un infarto. Grande cordoglio in città, in una Jesi scossa nelle ultime settimane da tanti, troppi lutti. Il primo a salutarla è il sindaco Massimo Bacci. «Ciao Vanda, amica di tutti – scrive Bacci sul suo profilo social – Vanda era una di quelle persone a cui non potevi non volere bene, perché a modo suo era veramente speciale. Sempre la prima a salutarti quando la incrociavi per strada – magari alzava anche troppo il tono della sua voce – ma affettuosa, sincera e pronta a raccontarti l’ultima novità del giorno. Credo che Vanda Stefanelli – più semplicemente Vandina – lascia un bellissimo ricordo in chi l’ha conosciuta: le migliaia di studenti del Liceo Scientifico dove ha lavorato per decenni e tutti coloro che hanno avuto modo di incontrarla in seguito, perché era ovunque, ad ogni iniziativa, ad ogni appuntamento pubblico, pronta a dispensare saluti affettuosi, chiamandoti per nome perché si ricordava proprio di tutti. Ciao Vandina, grazie del tuo affetto!».

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