facebook rss

Coronavirus, a Jesi decessi
aumentati fino al 45,5%
rispetto all’ultimo quinquennio

REPORT - L' ha scoperto l'assessore Luca Butini, immunologo degli Ospedali Riuniti di Ancona, incrociando i dati di marzo 2020 con quelli relativi allo stesso mese tra il 2015 ed il 2019. L'incremento dei morti a Senigallia si attesta invece su un +50,2% e a Fano su un +81,2%

Il grafico pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Jesi dall’assessore medico Luca Butini

 

Per misurare l’impatto dell’epidemia di Covid-19 sulla popolazione di Jesi, l’assessore Luca Butini, medico immunologo degli Ospedali Riuniti di Ancona, ha incrociato i dati sul numero dei decessi di marzo 2020 mettendoli in correlazioni con quelli avvenuti nello stesso mese tra il 2015 ed il 2019. Ha scoperto così che l’incremento dei morti per la città di Federico II si attesta su un +45,5%.

Luca Butini

«Alla fine del mese di aprile sarà possibile tracciare un bilancio più chiaro sull’impatto dell’epidemia di Covid-19 sui decessi che abbiano colpito nostri concittadini. – scrive Butini nel suo report pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Jesi – Un resoconto aggiornato alla fine del primo trimestre, confrontato con i dati dei cinque anni precedenti, consente tuttavia alcune considerazioni. La prima, più evidente, riguarda il solo mese di marzo, che registra un incremento di decessi del 45,5% rispetto alla media dello stesso mese nei cinque anni precedenti. In termini assoluti si tratta di un numero di persone variabile fra le 18 e le 21 in più rispetto agli anni fra il 2015 ed il 2019. Può essere significativo evidenziare che dei 62 decessi avvenuti nel marzo 2020, 22 riguardano persone registrate quali residenti a Jesi ma accolte in case di riposo o in ospedali di altri Comuni. La seconda riguarda il dato totale del primo trimestre, che evidenzia un trend in ascesa dal 2015 ad oggi, con variazioni più limitate rispetto al triennio 2017-2019, più evidenti rispetto agli anni precedenti. Si osserva in particolare che sia il 2017 che il 2019 hanno avuto il proprio mese “nero”, gennaio per il 2017 e febbraio per il 2019, possibilmente attribuibili almeno in parte ad altre patologie infettive stagionali».

L’assessore-immunologo giunge pertanto a due conclusioni, ancora provvisorie in attesa dei dati dei prossimi mesi.«La prima è che se si depurassero i dati di marzo 2020 dai decessi che hanno riguardato jesini ospitati in strutture di altri Comuni, il dato netto sarebbe sovrapponibile agli anni precedenti; – sottolinea – non disponendo al momento dei dati relativi alla stessa voce per gli anni precedenti, il confronto non è però interpretabile. La seconda conclusione riguarda invece i mesi di gennaio e febbraio, mesi nei quali si suppone che il virus Sars-CoV-2 già circolasse in modo non epidemico nel Paese; ebbene, a giudicare dal confronto con gli stessi mesi dei tre anni precedenti ciò non sembra aver avuto alcun impatto sui decessi di persone residenti a Jesi. Il primo decesso attribuito a Covid-19 nelle Marche data 2 marzo 2020; è verosimile supporre che, seppur sia stato presente anche nelle settimane precedenti, il nuovo Coronavirus non abbia inciso sui decessi di jesini». Butini poi mette in correlazione i dati di Jesi con quelli di due altre città delle Marchhe, Senigallia e Fano. «La prima – evidenzia – mostra valori solo leggermente superiori rispetto a Jesi, valori invece nettamente superiori per quanto riguarda Fano, colpita molto più duramente, come tutta la provincia di Pesaro, dall’epidemia. Relativamente al solo mese di marzo, l’incremento di decessi rispetto alla media dello stesso mese nei cinque anni precedenti è pari al 50,2% per Senigallia, all’81,2% per Fano».



Articoli correlati

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X