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Infortunio sul lavoro in Thailandia:
colletta social per pagare le cure
allo jesino Santiago Loccioni

GARA di solidarietà per il 29enne bloccato in una clinica in Thailandia a seguito della caduta da un ponte. La famiglia ha promosso una raccolta fondi per farlo operare e riportarlo a casa

Santiago Loccioni

 

di Talita Frezzi

Un ragazzo di 29 anni di origini jesine si trova ricoverato in un ospedale in Thailandia dopo essere rimasto gravemente ferito in un infortunio sul lavoro. E’ scattata una gara di solidarietà sul noto portale di crowfounding Gofundme (link): sono stati già raccolti più di 22mila euro, denaro che servirà a sostenere le spese mediche per Santiago Loccioni, 29 anni, jesino d’origine ma residente a Campione d’Italia, in provincia di Como, con il fratello maggiore Diego. E’ stato proprio quest’ultimo a lanciare l’appello e chiedere aiuto al popolo dei social. Santiago, che si trovava in Thailandia per lavoro, è ricoverato in una clinica a Chiang Mai dopo il grave infortunio del 20 giugno in cui è caduto da un ponte. Ha riportato serie lesioni alle vertebre del collo e la frattura del bacino. La famiglia chiede un aiuto per far sì che Santiago possa essere operato e poi rientrare in Italia. Oltretutto a complicare la situazione c’è il Covid, che impedisce il rimpatrio e il viaggio dei parenti verso Chiang Mai. «Purtroppo – fa sapere il fratello Diego – settimana scorsa Santiago è stato vittima di un terribile incidente da cui ha riportato fratture al collo e bacino, data la gravità del danno rischia di compromettere la sua abilità motoria. Ora è ricoverato in una clinica di Chiang Mai in Thailandia dove si trovava bloccato in seguito al lockdown per via del Covid. In questo momento, la paralisi di Santiago e le troppe spese da affrontare non ci consentono di riportarlo a casa, quindi è costretto a rimanere da solo in una clinica dove a stento qualcuno parla la sua lingua. Le cliniche thailandesi se non ricevono versamenti anticipati per le analisi e le cure, non offrono nessun tipo di cura. La situazione è drammatica, abbiamo provato ad ottenere aiuti dalle autorità (Farnesina, Ambasciata, Consolato) senza ottenere il sostegno che ci aspettavamo. Chiedo a tutti coloro che ne hanno la possibilità – conclude – di aiutare me e la mia famiglia nel sostenere queste spese ospedaliere per riportare al più presto mio fratello a casa e per ricevere le migliori cure. Ringrazio di cuore ogni singola persona che stia dedicando anche un semplice pensiero a mio fratello». E ancora: «Non abbiamo idea di quanto ci vorrà tra intervento e riabilitazione – continua Diego Loccioni – ma non ci saremmo mai aspettati di ricevere tutte queste donazioni». Diego non può raggiungere il fratello in Thailandia per via del Covid: «con Santiago in ospedale c’è un amico che ha conosciuto in questi mesi mentre era là, che ci sta dando davvero un aiuto concreto a tenere i contatti».

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