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Intercettata maxi partita di cocaina:
8 chili sotto sequestro,
in carcere pusher e corriere

SENIGALLIA - La droga, una volta immessa sul mercato, avrebbe fruttato un milione di euro. In manette, al termine dell'operazione condotta dalla Squadra Mobile, sono finiti due operai albanesi, bloccati ieri pomeriggio sull'Arceviese al momento dello scambio della droga

La droga sequestrata

 

Due arresti, otto chili di cocaina intercettati e più di 20mila euro in contatti sotto sequestro. Sono questi i numeri dell’operazione portata avanti ieri pomeriggio a Senigallia dalla Squadra Mobile di Ancona. In carcere sono finiti corriere e pusher: rispettivamente un albanese di 43 anni e un suo connazionale di 37 anni. Sono sette i panetti che contenevano la polvere bianca, destinata probabilmente alle notti della riviera compresa tra Ancona e Senigallia. Alcune confezioni erano state ‘brandizzate’ con la scritta Chopard e Sony, forse a voler sottolineare la qualità della cocaina venduta. L’operazione della Narcotici è scattata attorno alle 13,30, quando gli agenti hanno intercettato nei pressi del casello autostradale di Senigallia una Seat Altea con targa polacca. Al volante c’era il 43enne. L’uomo si è spostato verso l’interno, sull’Arceviese, per poi fermarsi nel piazzale di una ditta. Qui il conducente è stato raggiunto dal 27enne, per gli inquirenti il destinatario della partita di droga. E’ scattata la perquisizione.

Il nascondiglio della droga

I sette panetti (da circa 1.150 grammi ciascuno)  sono stati trovati  in un doppio fondo realizzato sotto i sedili posteriori, all’altezza del bagagliaio dell’autovettura. Il nascondiglio è stato aperto  da un dispositivo elettrico costruito ad hoc e azionabile dall’accendisigari. Insieme allo stupefacente sono stati rinvenuti, sempre nel doppio fondo, 5mila euro in contanti, piú altri 1.300 euro che il conducente teneva in tasca, nonché 3 telefoni cellulari e un navigatore. Le perquisizioni personali e domiciliari eseguite invece a carico dell’operaio albanese di 37 anni, residente a Senigallia,  hanno permesso di rinvenire 5mila euro in contanti, tenuti in tasca e altri 10mila euro in contanti nascosti in un intercapedine all’interno della propria abitazione, dove l’uomo vive con la famiglia. Inoltre è stato rinvenuto un dispositivo elettronico utilizzato per individuare le microspie degli organi investigativi. Lo stupefacente, una volta tagliato e, quindi, triplicato nel peso, avrebbe fruttato alla malavita circa un milione di euro. Entrambi gli uomini sono stati arrestati per detenzione in concorso di sostanza stupefacente e trasferiti a Montacuto.

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