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Restyling Teatro ‘Valeria Moriconi’,
c’è un progetto per migliorare l’acustica

JESI - Da tempo la struttura è chiusa per interventi di manutenzione straordinaria per l’adeguamento del sistema antincendio e, a corredo del progetto di restauro, per la Fondazione Pergolesi Spontini e il Comune è emersa l’esigenza di correggere la riflessione delle onde sonore durante gli spettacoli

Il teatro Moriconi di Jesi

 

 

La Fondazione Pergolesi Spontini ed il Comune di Jesi sono al lavoro su un nuovo progetto di ottimizzazione acustica al Teatro “Valeria Moriconi” di Jesi. Da tempo il teatro è chiuso per interventi di manutenzione straordinaria per l’adeguamento alla normativa vigente in materia di prevenzione antincendio, e a corredo del progetto di restauro è emersa l’esigenza di correggere la riflessione delle onde sonore durante gli spettacoli, adattando l’acustica ai vari tipi di eventi ospitati. La sala teatrale del “Moriconi” – ricorda una nota della Fondazione Pergolesi – corrisponde acusticamente ai canoni dell’architettura ecclesiastica del ‘700, quella appunto dell’antica Chiesa di San Floriano a pianta centrale ellittica. Allo stato attuale esiste un riverbero molto importante che risulta coerente con le funzioni liturgiche per le quali lo spazio è stato progettato ma, al contrario, fastidioso e di ostacolo alle funzioni “teatrali” a cui lo spazio sarà nuovamente destinato. Per giungere ad interventi coerenti ed efficaci, la ditta incaricata di fare le rilevazioni – la TanAcoustics Studio di Pesaro – ha effettuato le preliminari misurazioni acustiche della sala con metodi e parametri riconosciuti a livello internazionale (misurazione monoaurale, misurazione binaurale da 5 diversi punti della sala) che permettono di analizzare tempi e modalità di riverbero e di visualizzare le frequenze di maggior disturbo.

A seguito delle valutazioni, verrà effettuata poi una ricerca delle tecniche e dei materiali più idonei alla correzione delle curve di riverbero e una proposta di intervento esecutiva possibilmente con soluzioni elastiche che consentano assestamenti a seconda delle diverse attività che si svolgeranno nella sala. All’interno della ricerca si valuterà anche la possibilità di sostituire gli attuali palloni sospesi al centro della cupola a base ovale con il duplice vantaggio di risolvere alcune difficoltà riscontrate nel progetto di ripristino del sistema di rilevazione fumi e di rendere nuovamente visibili gli stucchi e gli affreschi con le Storie di san Francesco eseguiti da Francesco Mancini a partire dal 1851. Dopo questi interventi, il teatro potrà dotarsi di impianti audio / voce / suono per amplificare i suoni, ove sia necessario e sempre senza creare riverbero, e di un impianto di videoproiezione.

La riapertura dell’intero complesso, oltre a rendere nuovamente fruibile uno spazio adibito a pubblico spettacolo (per opera, musica da camera, prosa, teatro ragazzi, danza, teatro contemporaneo), intende ampliare le possibilità di uso rispetto al passato, ad esempio per la musica leggera, jazz, folk e pop, che va opportunamente amplificata. Lo spazio potrà essere utilizzato in modalità nuove, come quelle richieste ad esempio dal teatro di ricerca, che spesso si produce in location diverse dalle strutture tradizionali all’italiana dei teatri come il “Pergolesi”. Il Teatro V. Moriconi potrà diventare una struttura poliedrica e versatile, da sala prove ideale per orchestre, a sede di “residenze creative” e produzione di compagnie teatrali, a luogo per proiezioni cinematografiche. Tutto questo all’interno di un rinnovato Complesso San Floriano, che intende presentarsi quale HUB di Innovazione Culturale e Progettuale: un luogo d’incontro per le associazioni cittadine, uno spazio da “occupare” e far vivere quotidianamente, centro catalizzatore permanente di iniziative di formazione, laboratori, workshop e di informazione.

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