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Emergenza Covid in provincia:
«Screening immediato per le scuole»

LA PROPOSTA del comitato PaS che chiede «di potenziare le convenzioni con i laboratori privati e le farmacie, oltre a mettere in campo altre risorse quali tirocinanti e specializzandi della Facoltà di Medicina»

foto d’archivio

 

Il comitato Priorità alla Scuola Marche chiede che i servizi sanitari procedano tempestivamente a sottoporre immediatamente a screening tutte le comunità scolastiche delle zone più interessate all’aumento dei contagi. 
«Dalle informazioni di cui dispone PaS Marche – ha fatto sapere in una nota il comitato – nonostante la richiesta pressante dei sindaci e dei dirigenti scolastici, non vengono effettuati i tamponi ad alunni e personale scolastico. Il motivo è sempre lo stesso: il personale sanitario non è sufficiente a garantire contemporaneamente le azioni di tracciamento e screening e, altresì, la campagna vaccinale in corso. È evidente una carenza di personale impiegato per il tracciamento e per gli screening del personale scolastico (studenti, docenti, ATA) nelle aree più colpite. Riceviamo segnalazioni su test fatti a personale scolastico in quarantena e con sintomi, soltanto dopo numerosi giorni di attesa e quindi con grave ritardo del tracciamento. Assistiamo a richieste inevase di screening sulla popolazione scolastica, indispensabili per essere messi in condizioni di riaprire le scuole colpite. In attesa dell’assunzione del personale necessario, PaS Marche chiede nell’immediato di potenziare le convenzioni con i laboratori privati e le farmacie, oltre a mettere in campo altre risorse quali tirocinanti e specializzandi della Facoltà di Medicina». «Vista ormai la certezza della presenza di varianti virali anche nella nostra regione, crediamo urgente insistere sulle misure di igiene (es. aerazione ambienti) e di sicurezza (un esempio, la fornitura di mascherine FFP2 al personale scolastico più esposto, come le maestre ed i maestri della Scuola dell’Infanzia e le maestre di sostegno)
Evidenziamo ancora una volta che salute e diritto all’istruzione sono entrambi fondamentali, non devono essere visti in contrapposizione fra loro ma devono essere garantiti entrambi, insieme con gli interessi sociali ed economici in un contesto che li vede tutti compromessi dai provvedimenti inevitabilmente restrittivi adottati. Le scuole sono contesti in cui si rispettano le regole e che contribuiscono, per la parte che ad esse compete, al tracciamento di quei casi di Covid-19 che trovano la loro origine fuori della scuola. Quello che manca invece è la risposta sanitaria sui tracciamenti, non sempre tempestiva ed efficiente, che non può essere messa in secondo piano rispetto alla campagna vaccinale».

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