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Rapina una tabaccheria,
poi si pente e va in questura:
«Ho fatto un errore»

ANCONA - L'uomo, un 31enne di origine polacca, è stato condannato oggi in abbreviato a un anno e quattro mesi di reclusione. Il blitz nell'attività di via Cialdini aveva fruttato 830 euro. Parte dei soldi erano serviti per acquistare eroina

La questura di Ancona

 

Rapina una tabaccheria armato di coltello. Spende parte del bottino (830 euro in tutto) per comprare eroina e poi va in questura a costituirsi: «Credo di aver fatto un errore». E’ la storia finita questa mattina in tribunale davanti al gup Paola Moscaroli. Per l’episodio avvenuto nel pomeriggio del 9 febbraio 2018, il rapinatore – un polacco di 31 anni – è stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione. Si procedeva con l’abbreviato, chiesto dal difensore Laura Versace. Il rito alternativo era subordinato alla produzione di una perizia psichiatrica che ha attestato il parziale vizio di mente dell’imputato al momento dei fatti. La condizione di deficit sarebbe stata definita per l’astinenza da eroina patita dal 31enne al momento della rapina e da una patologia psichiatrica di cui soffre. All’imputato sono state concesse le attenuanti: la pena si è ridotta notevolmente rispetto ai parametri di condanna legati all’accusa di rapina aggravata. Il colpo era avvenuto alla tabaccheria di via Cialdini.  Con il volto parzialmente coperto da una sciarpa e con un coltello in mano, il 31enne aveva intimato il commerciante a dargli i soldi della cassa. In totale, aveva preso 830 euro. Una volta uscito dalla tabaccheria, aveva abbandonato la lama e aveva cercato un pusher da cui comprare eroina. Dopo averla assunta, si era recato in questura per costituirsi. Era stato denunciato a piede libero.

(fe.ser)

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