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Dai “geni delle Marche”
al “Rinascimento adriatico”,
approvato il Piano cultura

REGIONE - La commissione affari istituzionali-bilancio ha dato il via libera con i voti di Lega e FdI, il presidente Renzo Marinelli: «Al termine dell’emergenza sanitaria, potranno essere il volano della ripartenza, per promuovere il territorio e diventare attrattivi. Dobbiamo essere pronti a mettere in campo le migliori iniziative»

RENZO-MARINELLI-CAPOGRUPPO-REGIONALE-LEGA

Renzo Marinelli

 

Approvato a maggioranza dalla Commissione affari istituzionali-bilancio, presidente Renzo Marinelli (Lega), vicepresidente Marta Ruggeri (M5s), il Piano triennale della cultura 2021-2023. La proposta di atto amministrativo, a iniziativa della Giunta regionale, è stata votata positivamente da Lega e Fratelli d’Italia, contrari i consiglieri del Pd, astenuto il Movimento 5 stelle. Il documento traccia l’indirizzo unitario per l’attuazione delle leggi in materia di beni e attività culturali, spettacolo dal vivo, cinema e audiovisivo, insieme alle diverse leggi specifiche vigenti dedicate alla cultura. «In linea con il programma di governo del nuovo esecutivo regionale – spiega la Regione – al centro della proposta la valorizzazione integrata delle eccellenze delle Marche per un’immagine unitaria, con un approccio sistemico che coniuga costa ed entroterra, turismo e cultura, enogastronomia e paesaggio, impresa e lavoro». Tra le priorità i progetti speciali per il rilancio dei borghi e delle aree interne, il capitolo dedicato ai “geni delle Marche” con gli anniversari dei grandi personaggi e gli eventi espositivi di rilievo, tra i maggiori la mostra “Rinascimento adriatico” e il ciclo “Seicento nelle Marche”. «Un piano importante – lo definisce il presidente Marinelli – perché cultura e turismo, al termine dell’emergenza sanitaria, potranno essere il volano della ripartenza, per promuovere il territorio e diventare attrattivi. Dobbiamo essere pronti a mettere in campo le migliori iniziative». Positivo il commento del relatore di maggioranza, il consigliere Carlo Ciccioli (FdI), «soddisfazione per l’approvazione del Piano che ha accolto anche i contributi dei vari consiglieri degli altri gruppi, ovviamente sui temi ritenuti compatibili. Un grande passaggio di cambiamento, senza togliere alcuno dei programmi precedenti, costruito nel segno della discontinuità, dell’inclusione, di una cultura più pluralistica e attenta a nuove forme di espressione, in passato meno utilizzate, con meno formazione, ma che in questo contesto di pandemia sono diventate più importanti. Questo è un anno di transizione per due aspetti – continua Ciccioli – primo numerosi progetti contenuti nel Piano sono stati approvati nella precedente annualità e proseguono in continuità, secondo la chiusura in epoca Covid di molti luoghi dello spettacolo dal vivo, dei cinema e dei centri di aggregazione ha ristretto molto le opportunità. Contiamo nel buon andamento della salute pubblica per realizzare, magari già da questa estate, dal mese di giugno, alcuni degli eventi rinviati. Puntiamo soprattutto nel 2022 e 2023 per recuperare molte delle iniziative già programmate o messe in cantiere quest’anno». Per la relatrice di opposizione, la vicepresidente Ruggeri «il Piano della cultura è frutto di un lavoro di soli quattro mesi, costruito quindi a maglie larghe e poco dettagliato. A noi interesserà verificare che nei piani annuali le risorse vengano distribuite in modo equo e omogeneo in ambito regionale, cosa che in passato non è sempre avvenuta. Personalmente ho apprezzato la disponibilità della Prima commissione che di fatto ha quasi completamente recepito i numerosi emendamenti di maggioranza e opposizione»

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