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«Ordini di Ffp2 annullati e improperi,
ma le mascherine sono in regola»
E il senatore Romagnoli fa dietrofront

MONTECASSIANO - Luca Bartoli, titolare della Gemagroup: «Non si può dire che le mascherine Ce 2173 non sono conformi perché non è vero. Così si mettono in difficoltà le aziende del territorio che danno lavoro a tante famiglie». Il parlamentare Sergio Romagnoli (M5s), che aveva fatto un esposto: «Avevo ricevuto delle segnalazioni. Mai detto non fossero a norma, chiedevo controlli»

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Il post del senatore che annunciava l’esposto

 

di Luca Patrassi

Dire, precisare: il tempo, alcuni giorni fa, per il senatore pentastellato di Fabriano, Sergio Romagnoli di presentare un esposto, nella caserma della Guardia di finanza di Fabriano, sulla questione della presunta non conformità di un identificato gruppo di mascherine Ffp2 e di diramare anche una nota stampa pubblicata anche sul profilo Facebook dello stesso parlamentare, ed ecco che il senatore in questione oggi ha promosso una conferenza stampa sulla questione dell’esposto negli spazi di Montecassiano della Gemagroup, una società che si occupa della commercializzazione di dispositivi di protezione individuale.

L’invito recita all’oggetto: «delucidazioni circa l’esposto riguardante la non conformità delle mascherine Ffp2». Per la verità, le prime parole dette in conferenza stampa danno l’esatta dimensione della situazione: nessuna novità sul fronte dell’esposto, ma, piuttosto, distinguo anche pesanti. Ad intervenire per la Gemagroup è l’imprenditore Luca Bartoli: «Non si può dire che le mascherine Ce 2173 non sono conformi, non si può dire perché non è vero e perché così facendo si mettono in difficoltà le aziende del territorio che danno lavoro a tante famiglie e lo fanno in modo trasparente e corretto rispettando le regole. I prodotti che vendiamo ed abbiamo venduto anche a strutture sanitarie hanno tutte le certificazioni, hanno fatto tutti i controlli e sono risultate perfettamente rispondenti ai requisiti richiesti.

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Luca Bartoli

Posso dire che dopo il rilancio, fatto da alcune trasmissioni nazionali, di una notizia imprecisa abbiano ricevute tantissime telefonate, annullamento di ordini ed anche improperi da parte di chi ci accusava di aver venduto prodotti non in regola. Abbiamo chiarito a tutti che non è così, abbiano tutte le certificazioni del caso, ci sono stati controlli anche nel corso del processo produttivo. Intanto però abbiano 150mila mascherine ferme nei nostri locali mentre in una situazione normale, in questi giorni e di questi tempi, non avremmo avuto». Il messaggio finale di Bartoli e della azienda di Montecassiano, la Gemagroup: «Dietro le mie mascherine ci metto la faccia». Concetti sottolineati dal senatore Sergio Romagnoli: «Ho ricevuto le segnalazioni durante una riunione online del gruppo Marche e Salute e trattandosi di questioni importanti ho subito presentato un esposto per chiedere di verificare la rispondenza delle mascherine ai requisiti, ho chiesto di verificare perché potrebbero non essere a norma. Non ho detto che le mascherine di quel tipo non sono a norma.  Il Covid – ha detto Romagnoli – ha evidenziato le carenze del sistema socioeconomico mondiale». Insomma, secondo il senatore pentastellato, un’interpretazione sbagliata fatta da alcuni media dei contenuti dell’esposto da lui presentato alla Guardia di Finanza.

«Le Ffp2 nelle Marche non a norma» Presentato esposto alla Finanza

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