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Scuola, il Garante: «Attivare soluzioni
per la massima sicurezza»

ANCONA - Giancarlo Giulianelli illustra i contenuti nel documento inviato dalla Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, al Ministro dell’istruzione. Tra le misure richieste, l’accelerazione dei percorsi vaccinali per i docenti e il ricorso a test rapidi per un costante monitoraggio dei contagi

 

 

Le scuole vanno riaperte. Siamo consapevoli che la scelta di sospendere le attività didattiche, soprattutto nelle cosiddette zone rosse, sia stata frutto di valutazioni ponderate, ma ora è necessario individuare tutte le possibili soluzioni, sempre nella massima sicurezza, per un adeguato riavvio delle lezioni”. A parlare è il Garante regionale dei diritti, Giancarlo Giulianelli, che nei giorni scorsi ha partecipato, in via telematica, ai lavori della Conferenza nazionale per la garanzia dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

“Proprio in quella sede – specifica il Garante – ho avuto modo di rappresentare e condividere le numerose istanze pervenute ai nostri uffici in relazione alle difficoltà ed ai problemi riscontrati in questo lungo periodo di chiusura delle scuole, che ha avuto ripercussioni senza dubbio negative sulla vita dei ragazzi sotto molteplici punti di vista. E tutte le valutazioni ed i suggerimenti possibili sono state ricompresi nel documento che la Garante nazionale, Carla Garlatti, ha inviato al Ministro dell’istruzione. Questo, nella convinzione che vada operato un giusto bilanciamento tra diritti dei ragazzi e valutazione dei rischi e benefici della didattica in presenza”.

Tra le priorità contenute nello stesso documento, così come illustrate da Giulianelli, l’accelerazione dei percorsi vaccinali per i docenti e l’adozione di misure necessarie a favorire il ricorso a test rapidi ai fini di un costante monitoraggio; la costruzione dei “patti educativi di comunità” che consentano l’ampliamento dell’offerta formativa; la garanzia di tutti gli strumenti per la didattica a distanza dove sia, comunque, impraticabile il percorso in presenza degli studenti; il supporto ai bambini con disabilità, favorendo la loro massima inclusione; l’adeguamento, ai fini organizzativi, dei mezzi di trasporto. Nel documento si fa anche riferimento al ruolo che può giocare la famiglia nell’ambito di una diversa concezione della didattica a distanza e si suggerisce di uscire fuori dagli schemi dell’aula classica, pensando a luoghi diversi (come siti d’interesse storico ed artistico) per lo scambio di saperi e conoscenze.

In base a quanto emerso dalla Conferenza, Giulianelli fa presente che “diversi studi, effettuati su base nazionale e internazionale, dicono che la scuola può essere considerato un luogo sicuro, sempre che vengano attivati tutti i necessari protocolli. La considerazione da fare è forse quella che, anche in un momento di estrema difficoltà come quello attuale, possiamo cogliere l’occasione di ripensare la scuola per renderla sempre più rispondente alle esigenze di tutti ed alle nuove sfide che ci presenterà il futuro”

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