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Acquaroli ricorda Carlo Urbani:
«Dobbiamo inginocchiarci e ringraziarlo,
il suo sacrificio ha salvato migliaia di vite»

GIORNATA REGIONALE dedicata alla commemorazione dell'infettivologo: «Figlio illustre della nostra terra: la sua vita è un esempio per tutti noi, nel suo coraggio, nella sua passione»

 

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Francesco Acquaroli durante il ricordo di Carlo Urbani

 

Con un ringraziamento alla famiglia di Carlo Urbani, a tutti i relatori e al professor Burioni che ha concluso il suo intervento con un messaggio di speranza per una vicina via d’uscita dalla pandemia grazie alla scienza, il presidente Francesco Acquaroli è intervenuto in Consiglio alla Giornata dedicata alla commemorazione di Carlo Urbani. «In questa seduta è emersa la sua grandezza – ha detto il presidente Acquaroli – Carlo Urbani è stato un figlio illustre della nostra terra: la sua vita è un esempio per tutti noi, nel suo coraggio, nella sua passione, nei suoi studi che hanno raggiunto straordinari risultati. E’ stato un personaggio concreto e determinato, rigoroso, sobrio e generoso, come solo i marchigiani sanno essere». Dopo aver espresso la propria vicinanza alla famiglia del medico per il lutto che l’ha colpita in questi giorni, il presidente ha rimarcato: «Urbani ha dato la sua vita per gli altri, con un altruismo solidale senza fine che lo ha portato a donarsi fino alle estreme conseguenze. “Sono cresciuto inseguendo il miraggio di incarnare i sogni. Ho fatto dei miei sogni, la mia vita e il mio lavoro”. Parole che riflettono il carattere e la missione del nostro corregionale – ha aggiunto Acquaroli – «Aiutare gli altri, in tutto il mondo, attraverso un rigoroso impegno sociale e scientifico. La sua vita è stata coerentemente ispirata da questa missione: fin da giovane, quando si impegnò attivamente nel volontariato locale, ma con uno sguardo sempre rivolto ai bisogni delle popolazioni povere anche su scala internazionale». Un grande uomo «legato alla nostra terra che ha saputo cogliere come i grandi problemi dell’umanità richiedano risposte su scala globale, anche attraverso la ricerca scientifica. Il suo attivismo in Medici senza Frontiere, che lo ha anche portato al Nobel per la Pace, ne rappresenta una testimonianza concreta. La sua vita è stata una missione, vissuta in tanti Paesi poveri e sempre volta a contrastare con la scienza le malattie endemiche e a supportare le comunità locali per l’accesso ai farmaci essenziali».

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Carlo Urbani

La scoperta della Sars è stato il culmine della sua esperienza medica e umana: «dobbiamo inginocchiarci – ha poi detto Acquaroli – e ringraziare Carlo Urbani perché con il suo sacrificio nel 2003 ha permesso di salvare migliaia e migliaia di vite umane». Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità il metodo anti-pandemia da lui realizzato nel 2003 rappresenta anche oggi un protocollo internazionale di riferimento per combattere questo tipo di malattie, intuizione straordinaria che lo rende illuminato ed attuale. «Carlo Urbani è stato un eroe, un sognatore concreto e altruista come pochi – ha voluto rimarcare il presidente – La sua vita rappresenta un modello di eroismo e speranza per tutti noi, soprattutto oggi che siamo alle prese con sfide simili a quelle da lui affrontate e vinte. Il suo esempio ci infonde ulteriore energia e fiducia anche per contrastare il Covid-19. Ci aiuta ad affrontare la sfida attuale di un virus terribile ma destinato a soccombere». Acquaroli si è rivolto poi a chi è oggi in prima linea nella lotta al virus: «La sua testimonianza ci dà ancora più forza in questo momento: noi vinceremo questa pandemia anche grazie all’impegno di tanti operatori sanitari che ogni giorno, ormai da oltre un anno, stanno testimoniando l’eroismo e l’altruismo di cui Carlo Urbani fu primo interprete». «Ricordo e ringrazio Carlo Urbani – ha concluso – per la sua vita e il suo sacrificio compiuto per tutti noi. Le testimonianze di oggi rimarranno nella memoria, non solo di questa Assemblea, ma della nostra terra, della sanità, degli studenti, delle università. Urbani è un punto di riferimento intramontabile, forte, testimone importante dei nostri valori della nostra terra, un esempio da portare sempre con noi, ogni giorno, nella nostra opera, nel nostro impegno quotidiano».

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