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Marche promosse nella raccolta dei rifiuti:
71,84% la media regionale

ANCONA - Per il quinto anno consecutivo viene superato l’obiettivo, registrando nel 2020 un ulteriore 1,29% rispetto al 2019 e un balzo di oltre un punto rispetto all’anno precedente. Macerata la più virtuosa mentre è stabile Ancona, che fatica con il porta a porta

foto d’archivio

Il 2019 aveva già dato dei buoni risultati per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti nelle Marche, ma il 2020 ha visto un ulteriore aumento dell’1,29% della media regionale tornando così a promuovere le cinque province della nostra regione.
Se, infatti, dal 2019 tutte le province avevano superato l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata fissato dal testo unico ambientale, nel 2020 la media regionale lo oltrepassa di quasi 7 punti.
La media delle Marche superare dunque l’obiettivo per il quinto anno consecutivo, registrando nel 2020 la percentuale del 71,84 e un balzo di oltre un punto rispetto all’anno precedente per quanto concerne la gestione virtuosa dei rifiuti urbani, che vede l’indicatore espresso attraverso il rapporto tra il rifiuto totale prodotto e quello raccolto in modo differenziato.
Sul podio, anche nel 2020 vi è la provincia di Macerata che rimane imbattuta negli ultimi 10 anni, con numeri che arrivano a sfiorare il 75%.
Segue Ascoli Piceno che passa dal 66,15% al 68,90% con un salto di quasi 3 punti e l’aumento maggiore rispetto all’anno precedente.
Stabile il dato di Ancona, che mantiene il 71,04% registrato nel 2019, mentre anche Pesaro e Fermo migliorano raggiungendo rispettivamente le percentuali del 72,85 e 69,94.
Andando nel dettaglio sono 191 su 228 (84%) i comuni che hanno superato la soglia del 65% nel 2020, con Lunano (PU) in vetta alla classifica e Camerano (AN) al secondo posto, entrambi oltre l’86% di differenziato.
Tra i capoluoghi di provincia è ancora Macerata (75,46%) a dominare una classifica che trova invece Ancona (59,23%) all’ultimo posto e arretrata rispetto dalla soglia di legge. Nel capoluogo dorico, la raccolta porta a porta trova dunque difficoltà a realizzarsi.
Tra le categorie merceologiche considerate per il calcolo della raccolta differenziata, è l’organico a farla da padrone con quasi 160mila tonnellate; seguito dalla carta (100mila tonnellate) e dal verde (75mila tonnellate). A un gradino sotto il podio (oltre 60mila tonnellate) troviamo la porzione multimateriale: plastica e lattine.
Dal 2019 al 2020 diminuisce anche la quantità assoluta di rifiuti prodotta (- 37.150 tonnellate) e per la prima volta diminuisce anche la frazione differenziata (-16.334 tonnellate), oltre al rifiuto residuo indifferenziato (-20.815 tonnellate). Rimane pressoché stabile il compostaggio domestico (-18 tonnellate).
Complessivamente il dato pro capite di rifiuti prodotti diminuisce, a livello regionale dal 2019 al 2020, di 21 chili per abitante/anno; forse anche per effetto del lockdown che può aver indotto a consumare meno, riutilizzare di più, uscire meno di casa per comprare prodotti non fondamentali.
Stefano Aguzzi, assessore Regionale all’Ambiente, nel commentare i dati ha riservato il proprio plauso ai cittadini e ai Comuni marchigiani che «continuano a impegnarsi per migliorare di anno in anno l’importante parametro di sostenibilità rappresentato dalla raccolta differenziata, rendendo il sistema di gestione dei rifiuti sempre più efficiente dal punto di vista ambientale ed economico. I dati forniti dalla Sezione Regionale Catasto Rifiuti dell’Arpam – ha aggiunto – sono inoltre, per l’ente che rappresento, fonte di preziose informazioni per lo sviluppo delle politiche regionali che ci impegneranno anche sul fronte dell’attuazione del Recovey Plan nazionale.»
Un ruolo, quello informativo-conoscitivo dell’Arpam, che anche il direttore Arpam Giancarlo Marchetti non manca di sottolineare. «Trasparenza e terzietà sono i valori cardine – ha detto – che sempre ispirano il nostro lavoro. Mettere ogni attore sociale, cittadini e istituzioni, in condizioni di conoscere e comprendere ciò che accade rappresenta oggi un compito prezioso e imprescindibile, in special modo per coloro che si occupano di ambiente. La grande sfida della transizione ecologica è aperta e, al pari di risorse e strumenti – ha concluso -, necessita oggi più che mai delle consapevolezze che soltanto dati rigorosi e certificati possono contribuire a generare”.
Tutti i dati relativi alla produzione di rifiuti e alla raccolta differenziata nell’anno 2020 e i trend riferiti al periodo 2011-2020 sono pubblicati, in formato aperto scaricabile ed elaborabile, sul sito dell’Arpam alla pagina dedicata all’indicatore ambientale “Rifiuti urbani”.

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