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Covid hospital ai titoli di coda:
«Oggi è l’ultimo giorno,
speriamo di non riaprirlo» (Foto)

CIVITANOVA - Il personale questa mattina è entrato al lavoro nella struttura dedicata ai contagiati per l'ultima volta. C'è chi ha firmato la tuta scrivendo "The end". La responsabile, Nadia Mosca: «Ora ci occuperemo della sanificazione». Emanuele Iacobone, responsabile medico: «Abbiamo accumulato tanto stress da ottobre. Battere un nemico sconosciuto è stato duro a livello psicologico». L’assessore Saltamartini: «Non abbassiamo la guardia con la variante Delta»

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L’operatore della Croce verde scrive “the end” sulla tuta

di Laura Boccanera (foto di Federico De Marco)

L’ultima vestizione prima di chiudere le porte del Covid hospital di Civitanova. I gesti, quelli lenti e attenti che abbiamo imparato a conoscere, sono resi più gravosi dai 33 gradi all’esterno. Ma l’operatore che trasferisce l’ultimo paziente del Covid hospital lo fa con animo leggero, sulla tuta oltre al suo nome disegna anche un “ciak” con scritto su “the end”.

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L’ultimo trasferimento di un paziente a San Benedetto del Tronto

Il brutto film che da ottobre medici, infermieri, anestesisti hanno visto è ai titoli di coda. Ha chiuso oggi il Covid Hospital. Con l’ultimo trasferimento e, purtroppo, con un ultimo decesso, anche il modulo residuo è stato chiuso, in anticipo sui tempi rispetto alle previsioni fatte dalla direttrice dell’Area vasta 3 Daniela Corsi che aveva ipotizzato luglio come data per il ripristino della struttura. In realtà a chiudere sono i moduli sanitari: serviranno ancora alcuni giorni per sanificare, fare l’inventario e sistemare tutto pronto per la riapertura, qualora ce ne fosse la necessità di nuovo dopo l’estate. Ma oggi è un giorno di sollievo e di distensione. L’ultimo turno di medici e infermieri, quasi tutti provenienti dall’ospedale di Camerino senza più pazienti finalmente tornano ad essere uomini e donne. C’è da festeggiare la chiusura, ma anche un compleanno, la vita che ricomincia, il ritorno, anche per loro, alla normalità. «La cosa buona che lascia tutta questa emergenza è la solidarietà fra il personale. Anche all’interno della stessa Area vasta spesso tra medici e infermieri c’era una conoscenza telefonica, abbiamo avuto l’opportunità di lavorare con professionisti diversi e umanamente credo che questo tipo di condivisione renderà più fluida ed efficace la comunicazione fra i vari ospedali anche dopo il Covid – ha commentato la responsabile del Covid Hospital Nadia Mosca – ora con l’ultimo trasferimento rimarremo noi a sistemare le ultime cose, prima una sanificazione totale di tutta la struttura, poi l’inventario di presidi e farmaci che riporteremo negli ospedali e infine la chiusura speriamo definitiva». L’ultimo paziente trasferito è stato condotto all’ospedale di San Benedetto, città in cui è residente. E’ un uomo di 76 anni che da circa 3 settimane era ricoverato a Civitanova: aveva scoperto di essere positivo pochi giorni dopo aver effettuato la prima dose del vaccino. Poco prima di lui purtroppo un’altra persona esce dal Covid hospital, un uomo di Filottrano, deceduto questa mattina.

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Emanuele Iacobone medico responsabile del modulo di terapia intensiva del Covid hospital

Al momento le persone in terapia intensiva in tutta la regione sono 4, 3 in terapia semi-intensiva e 13 le persone ricoverate nei reparti infettivi di Marche Nord, Torrette e Fermo. Le persone positive al Covid oggi sono 15 in tutta la Regione. «Per noi ora è un sollievo – ha aggiunto Emanuele Iacopone, medico responsabile assieme ad Anna Monaco dei moduli di terapia intensiva dell’ospedale Covid – e speriamo continui così. Siamo però pronti per tornare e riaprire dove ce ne sia bisogno. Dal punto di vista psicologico da fine ottobre ad oggi il lavoro è stato duro e questa pausa è necessaria per rigenerarsi. Lo stress accumulato è stato tanto, soprattutto dover fronteggiare una malattia per la quale non c’era una cura e che era una pandemia mondiale. Battere un nemico sconosciuto dal punto di vista psicologico è stato un lavoro duro». Iacobone è ottimista sul futuro: «la variante Delta dagli ultimi studi sembra sia coperta dai vaccini laddove vengano effettuate le due dosi vaccinali. E anche dove i contagi sono numerosi ci ristora il fatto che le ospedalizzazioni e i decessi restino bassi, quindi è importante procedere con la campagna vaccinale. E speriamo che se in autunno i contagi dovessero aumentare non si traducano in una maggiore ospedalizzazione». Soddisfatti per il lavoro svolto e sollevati per la chiusura della struttura anche la dottoressa Antonella Micheli e Francesco Gasparroni assieme alle coordinatrici infermieristiche Alessia Baldassari e Samantha Bartolucci. «Nonostante queste positive notizie non si può abbassare la guardia sulla variante Delta e sulla necessità di sottoporsi a vaccinazione – il commento dell’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini – poiché appare dimostrato che le varianti non abbiamo effetto sulle persone immunizzate. Infine, c’è da registrare la presa di posizione dell’Unione europea che avrebbe disposto il riconoscimento del “passaporto vaccinale” nell’Unione solo dopo 14 giorni dalla seconda inoculazione, non validando la sola somministrazione della prima dose».

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Tutto il personale dell’ultimo turno assieme alla responsabile del Covid Hospital Nadia Mosca

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