facebook rss

Pestato a sangue da una baby gang:
«Mi hanno accerchiato in dieci,
ho pensato di non farcela»

ANCONA - Il racconto del 48enne minacciato e picchiato domenica notte tra piazza del Papa e via Matteotti. Tutto è nato per il diverbio legato a una bici. «Mi hanno preso il telefono dalle mani per impedirmi di chiamare aiuto. Un ragazzino aveva anche un coltello. L'aggressione è durata poco, ma sembrava non finire mai». Prognosi di trenta giorni per la vittima

foto d’archivio

 

di Alberto Bignami

«Per un attimo ho pensato: qui ci lascio la pelle. Sì, perché un altro forse ce l’avrebbe lasciata». Il 48enne anconetano aggredito domenica notte in via Matteotti da una baby gang formata da 10 o più ragazzi racconta a Cronache Ancona quel minuto o poco più di pestaggio che però non sembrava finire mai.
Dopo la visita in ospedale i medici gli hanno infatti dato «30 giorni di prognosi. Ho il setto nasale rotto – racconta – e tumefazioni varie sul viso. Mi hanno picchiato subito al volto. Mi è arrivato direttamente un pugno sul naso e lì non ho più visto nulla ma solo sentito botte su botte. Mi sono difeso per come potevo – riprende – ma erano almeno 10 persone, non di meno anzi probabilmente pure di più».
«Avevo un appuntamento in piazza del Papa con un mio amico ed una mia amica – ricorda -. Nei pressi di via Bonda però ho sentito dei ragazzi urlare e ripensandoci adesso, avrei forse dovuto farmi gli affari miei. Non potevo però, erano proprio delle urla. Mi sono affacciato – riprende – e ho notato dei ragazzetti che stavano rubando la bicicletta ad un’altra persona. Vedendoli molto più giovani di me ho immaginato che sarebbe bastato un: “Finitela, restituite la bicicletta o chiamo la polizia”». Così però non è stato. Uno dei due ragazzetti «che avrà avuto circa 20 anni – riprende – mi ha risposto dicendomi: “Ti ammazzo, ti squarto” mentre l’altro ha aggiunto: “Io in galera ci sono già stato”». Minacce e frasi da malavita, ma nonostante ciò la vicenda sembrava comunque essersi conclusa lì. La bicicletta è stata lasciata e dunque restituita. Il 48enne ha quindi proseguito per incontrarsi con la coppia con la quale aveva appuntamento, sedendosi ai tavolini di uno dei locali di piazza del Plebiscito. Mentre stava prendendo un aperitivo, i ragazzetti con i quali aveva avuto il diverbio poco prima hanno attraversato la piazza: tanto inevitabile quanto casuale è scattato quello sguardo reciproco. E’ volata qualche altra parola, ma è finito tutto in pochi istanti.

La questura di Ancona

«Quando è stato il momento di andare via – riprende – ho seguito i miei due amici visto che avremmo dovuto fare la stessa strada e che avevo la macchina parcheggiata in via Matteotti. Salendo per piazza del Papa, il gruppetto si trovava proprio a metà strada e ha iniziato ad insultarmi quando mi trovavo all’altezza della statua. Non ci ho badato, li ho lasciati fare e ho proseguito poi, arrivato in via Matteotti – aggiunge – mi sono trovato di fronte un ragazzino che mi ha detto: “Dove vai?”. Non ho capito chi fosse o cosa volesse fino a quando ha aggiunto: “Cosa hai fatto ai miei amici?”. Anche in questo caso ho proseguito ma in un attimo mi sono trovato tutta la banda di fronte». La baby gang nel frattempo era risalita, tutta in gruppo. Vedendo che erano in tanti «ho preso il telefono per chiamare i carabinieri ma – spiega – uno di loro me lo ha preso dalle mani per poi lanciarlo verso via Cavorchie. Sono andato per riprenderlo e, anche se rotto, cercare di chiamare nuovamente il 112 ma a quel punto mi hanno assalito tutti. La coppia che era con me non poteva fare altro che chiamare le forze dell’ordine soprattutto quando hanno visto che uno dei ragazzini ha tirato fuori un coltello» Arma che per fortuna non è stata usata forse solo perché nelle mani di chi era nelle retrovie. L’uomo, in un bagno di sangue soprattutto a seguito del setto nasale spaccato, è stato poi lasciato in strada mentre i ragazzini si sono dati alla fuga. Sul luogo, chiamati dalla coppia, sono giunti poi il 118 e la polizia. Ragazzini «giovani – continua – che avranno avuto una ventina di anni appena. Una situazione simile non l’avrei mai immaginata in altri tempi. Il tutto è durato poco, ma sembrava non finire mai». La denuncia contro ignoti ovviamente è stata sporta in questura anche perché la querela parte d’ufficio ogni volta che viene superata una prognosi di 20 giorni a seguito di una aggressione. Sull’episodio ora indaga la polizia che ora dovrà cercare di identificare i ragazzi i quali probabilmente sono stati ripresi dalle tante telecamere che si trovano collocate in centro.

Scoppia la lite per una bici, 48enne aggredito in centro

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X